GROSSETO – “Lunedì 30 luglio, la Regione Toscana con l’assessore alla Sanità Stefania Saccardi e il direttore del Dipartimento Monica Calamai, alla presenza dei vertici della Usl Toscana sud est, ha presentato a Siena, alla Conferenza dei Sindaci della Usl Toscana sud est, le prime bozze del Piano sociale e sanitario integrato regionale” a dirlo è Giacomo Termine, nella sua veste di presidente della conferenza dei sindaci dell’ Azienda Usl Toscana sud est, il quale, in quella sede, ha portato all’attenzione dell’assessore Saccardi il problema delle liste d’attesa.
“A quattro anni dall’approvazione del vecchio piano regionale – dice Termine – si è avviato dunque il percorso che porterà, entro l’anno, la Regione Toscana a dotarsi del principale strumento di programmazione, fondamentale per le aziende sanitarie, ma anche indispensabile ai territori per la scrittura dei Piani integrati di salute e dei Piani di inclusione zonale”.
“Come presidente della conferenza aziendale dei sindaci – spiega Termine – ho colto l’occasione per ribadire alla Regione l’importanza non rimandabile di governare il fenomeno delle liste di attesa. La Giunta regionale ha recentemente approvato una delibera per il loro abbattimento che mette in campo alcuni strumenti volti a far crescere l’offerta dei servizi pur nel rispetto delle normative nazionali (che impediscono l’assunzione di personale medico); in primo luogo l’autorizzazione per attività aggiuntive (straordinari) per il personale dipendente con l’introduzione di fasce orarie serali per le prestazioni e la possibilità di avvalersi di prestazioni da parte di privati prioritariamente del privato sociale. Ho colto l’occasione per porre la questione perché ritengo particolarmente problematica la situazione del grossetano, auspicando che queste nuove strategie inizino a dare frutti il prima possibile”.
“Inoltre – prosegue il presidente – ho chiesto di incentivare il più possibile lo sviluppo presso gli studi medici associati, od ovunque i medici prescrivano le prestazioni, delle specifiche postazioni di prenotazione (il progetto chiamato “Dove si prescrive si prenota”) anche utilizzando la gara del nuovo Cup. Del resto il recente accordo con la medicina generale prevede specifici incentivi per i medici per costruire un servizio che, a parte la comodità, farebbe superare quell’irritante polemica sui tempi di prenotazione che sempre si verifica quando le aspettative dei cittadini non corrispondono alle disponibilità”.
“Sono, infatti – conclude Termine – i medici di medicina generale a valutare l’importanza della rapidità della prestazione. Ci sono tempi immediati, urgenti, differiti, ecc e il medico sa valutare i tempi giusti: fare la prenotazione nello stesso luogo dove la prestazione è stata prescritta farebbe superare molte delle polemiche”.