FOLLONICA – In seguito all’esito della Conferenza dei Servizi con un parere positivo alla riapertura dell’inceneritore di Scarlino e dopo la petizione popolare, che nei giorni scorsi ha interessato Follonica e i comuni limitrofi, il tavolo delle presentazioni della sala consiliare di Follonica è sommerso di fogli, fogli colmi di firme di cittadini che hanno espresso e ribadito il proprio “no” alla riapertura all’impianto. I dati sono stati resi pubblici oggi pomeriggio durante la conferenza stampa convocata dal “Comitato per il no all’inceneritore di Scarlino”: 4300 sono le firme raccolte in poco più di 48 ore da inoltrare alla Regione Toscana.
Quella che era partita come una raccolta firme spontanea e riservata alle amministrazioni di Follonica e Scarlino che, come conferma il presidente del comitato Mario Monciatti, hanno aderite nella loro totalità, solo venerdì scorso è diventata una vera e propria petizione popolare.
«La situazione ci è letteralmente sfuggita di mano – ha affermato Monciatti-. Sono nati banchetti spontanei ovunque e già questo rappresenta un dato considerevole. 4300 firme in poco più di 48 ore, raccolte tramite passaparola, sono un’enormità. La popolazione ha fatto sentire la propria voce, la propria contrarietà con determinazione ed entusiasmo».
Monciatti racconta anche che alcune persone, accanto alla propria firma, avrebbero voluto aggiungere “malato”, tanti altri che hanno portato la propria testimonianza di malattie dei propri cari e personali. Un segno questo, che sottolinea la preoccupazione dei cittadini sulla salute pubblica.
«Stando ai dati ufficiali –spiega il presidente Monciatti-, l’incidenza delle malattie tumorali è sopra la media, abbiamo un eccesso di malattie tumorali e una situazione sanitaria critica. Siamo molto preoccupati per la popolazione di questo territorio, già gravemente contaminato, e nello stesso momento siamo preoccupati sia dell’immagine sia dell’economia».
«E’ impressionante –ha continuato Monciatti- come la Provincia e la Regione passino allegramente sopra il volere dei cittadini e soprattutto a quello delle amministrazioni locali che hanno espresso un netto e totale “no”. Come può accadere che lo stesso vecchio impianto di sempre riceva l’autorizzazione di riapertura, nell’indifferenza del rispetto delle norme? La Conferenza dei Servizi ha esaminato e giudicato solo in base ai documenti presentati dal proponente, ovvero Scarlino Energia. Che questo territorio debba diventare terra di conquista di interessi altrui»?
Monciatti ha ribadito inoltre che i verbali della Conferenza dei Servizi saranno messi a setaccio, così come ogni azione della Regione Toscana verrà monitorata con attenzione. Insomma, il comitato è pronto a intraprendere nuove azioni o presentare ricorsi.
«Non è possibile – è la conclusione del comitato- che l’inceneritore, il medesimo impianto di sempre e il solito ferro vecchio, a cui sono stati negati quattro volte le autorizzazioni, sia tornato utilizzabile».
Inoltre, il comitato non risparmia critiche ai politici che si sono susseguiti in 20 anni di questa battaglia, tra cui il consigliere regionale Leonardo Marras. «Marras –ha detto Monciatti- ancora una volta, ha preso in giro la gente. Dopo aver autorizzato l’inceneritore per ben due volte, adesso prende una posizione in cui sostiene che “l’impianto è un ferro vecchio con problemi di gestione enormi da ogni punto di vista”. Per fortuna i cittadini hanno una buona memoria».
Un invito diretto è indirizzato, invece, al presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. «Ci chiediamo se Rossi e la sua giunta intendano far diventare Scarlino la pattumiera della regione Toscana? Ci piacerebbe che venisse a parlare con la popolazione e i vari rappresentanti di categoria. Diciamo no alle visite elettorali, gli incontri con qualche lavoratore per i quali siamo noi i primi a volerci interessare. Confrontiamoci sull’inceneritore. Noi non ci sottraiamo ai confronti e saremmo felici di ospitarlo qui a Follonica».