GROSSETO – «Lo sport è salute, è benessere, è uno strumento di cura e, soprattutto, di integrazione per le persone con disabilità motorie o mentali. Ho sottoscritto la proposta di legge, semplice ma rivoluzionaria, a prima firma della deputata Giusy Versace, presentata alla stampa mercoledì 4 luglio a Montecitorio, per introdurre tra i dispositivi erogati dal Servizio sanitario nazionale ausili e protesi utili ai disabili a praticare attività sportiva». A parlare è l’onorevole Elisabetta Ripani, deputata di Forza Italia (nella foto da sinistra: On. Elisabetta Ripani, On. Giusy Versace, Sen. Gabriella Giammanco, On. Giorgio Mulè, On. Benedetta Fiorini).
«Nel corso degli anni è cresciuta la consapevolezza del legame tra sport e salute, quest’ultima diritto primario e bene irrinunciabile per la vita quotidiana. Anche l’Unione europea ha promosso atti ufficiali nei quali si parla dell’attività sportiva come elemento fondamentale per il benessere psicofisico».
«Nel nostro Paese vivono più di 4 milioni di persone con disabilità: la Convenzione dell’Onu (Organizzazione delle Nazioni unite) del 2006 sancisce la necessità di fornire ai disabili una maggiore tutela e di migliorarne le condizioni di vita. Un articolo in particolare, il numero 30, cita nello specifico lo sport. Anche la nostra Costituzione (articolo 3) dice chiaramente che «è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana». La battaglia per i diritti è da sempre una bandiera del nostro partito e oggi Forza Italia chiede al Governo di compiere un passo importante verso l’integrazione di chi si trova per qualsiasi motivo in difficoltà. La pratica sportiva equivale a una rinascita, aumenta l’autostima, conferisce un’opportunità di nuova vita, assicura una migliore e più spedita integrazione sociale, abbatte le barriere mentali e non conosce la discriminazione».
«Da qui la proposta di legge per introdurre tra le coperture del Servizio sanitario anche l’acquisto di ausili e protesi di tecnologia avanzata per permettere ai disabili di praticare attività sportiva. È necessario l’intervento dello Stato, le spese sono spesso insostenibili: ausili e protesi hanno costi proibitivi o comunque notevoli, che molte volte ne impediscono l’acquisto. Lo sport deve essere un diritto e non un lusso. La nostra proposta ha poi anche un valore economico importante. L’intervento normativo proposto va letto come un investimento a lungo termine per il Servizio sanitario nazionale: chi pratica sport è innegabilmente un cittadino più sano. Chiediamo un’approvazione rapida e trasversale della proposta di legge: questa è una battaglia di civiltà che non deve conoscere colore e contrapposizione politica».