GAVORRANO – «Ci rivolgiamo alle 5 liste di Gavorrano con una proposta: i Comitati vogliono organizzare a Gavorrano, il 3 giugno, nel fine settimana precedente le elezioni, una conferenza pubblica, per affrontare una vera discussione, ragionare insieme e dibattere sull’argomento gessi rossi. A questo incontro inviteremo la popolazione, i candidati sindaci, tecnici, comitati ambientalisti territoriali, rappresentanti dei comuni, sindacati e politici, confidando che tutti accettino l’invito».
«I Comitati illustreranno anche le loro antiche preoccupazioni, riguardanti ad esempio la possibile cessione in falda di Solfati, Manganese e Cloruri, nonché la possibilità che vengano stoccati a Gavorrano anche i fanghi di dragaggio dei porti maremmani, e l’impatto che i rifuti avrebbero sull’immagine di agricoltura e turismo, le nuove normative europee in arrivo, ecc. Illustreranno anche lo stato delle falde e del fiume Bruna, da Ribolla a Macchiascandona, oggetto di una minuziosa certificazione durata sei mesi. E la popolazione ascolterà gli interventi dei candidati sul tema».
«Non comprendiamo questa fretta nel voler recuperare con i gessi rossi le due cave di Gavorrano, entrambi vicine ai centri abitati, e vicine alle falde, e delle quali peraltro una è ancora operativa, ed ha già previsto il recupero come bacino idrico. Essendoci più di 2.000 cave abbandonate in Toscana (fonte Legambiente) ci chiediamo se l’unica qualità di queste cave non sia quella di essere a Gavorrano».
«Noi riteniamo che le preoccupazioni dei cittadini meritino delle risposte chiare, e che il problema non sia affatto trovare una cava adatta, ma nel trovare la soluzione meno impattante. La scelta non è tra perdere l’occupazione degli operai e perdere l’occupazione di agricoltori e operatori del turismo, o tra essere eletti o non essere eletti, o tra seguire i dettami della politica centrale o quelli della propria coscienza; la vera scelta è per la salute dei cittadini, e per la salvaguardia delle falde, la vera scelta è tra difendere il passato o difendere il futuro, ed anche il futuro di Gavorrano. E del futuro di Gavorrano vogliamo si parli in questo incontro pubblico».
«La Commissione Parlamentare sugli Illeciti sui Rifiuti in Toscana, lo scorso 28 febbraio, ha affermato a pag 106, “….tale sostanza non è idonea come rifiuto al ripristino ambientale”. E questo vorrebbe dire che i gessi rossi non sarebbero adatti al ripristino ambientale delle cave».
«Ora, non sta ai Comitati esprimere giudizi o accuse, ma ci aspettiamo che questo ulteriore inquietante elemento, la cui fonte è il Parlamento Italiano, spinga le Autorità preposte alla cautela nelle decisioni, e che anzi ne valutino una sospensione, inoltre ci auguriamo che le conclusioni delle Procure giungano il prima possibile».
«I Comitati Vallina e Bartolina ritengono quindi che tanto basti a chiedere di sospendere il processo autorizzativo delle cave, sospendere l’accordo del 2015, e, in attesa delle risultanze dei tribunali, per non perdere tempo, si apra subito un nuovo tavolo tra Regione, tutti i Comuni interessati, e non solo quelli del 2004, ma anche quelli che conferiscono la marmettola, e si ascoltino anche le ragioni di Grosseto e Castiglione, i cui cittadini, l’acqua di quelle falde, addirittura la bevono, dai pozzi di Barbaruta».
«Si valutino così anche le soluzioni alternative al recupero ambientale, insieme alle aziende del chimico, aziende di recupero e separazione rifiuti, Sindacati, Asl, Arpat, e Ministero Ambiente. Il candidato che vincerà il 10 giugno a Gavorrano dovrà rappresentare a quel tavolo tutti i concittadini, esclusivamente nel loro interesse. Si puntualizza che, diversamente da quanto a volte riportato, il Comitato Bruna è apartitico, non è né di sinistra né di destra, non fa campagna elettorale, dialoga con tutti, e da il suo appoggio qualunque lista politica abbia a cuore l’ambiente e le falde idriche della Maremma».