GAVORRANO – Nelle scuole d’infanzia e primarie dell’Istituto Comprensivo Borsi di Donoratico si è concluso il progetto “Il mio amico a 4 zampe”, un percorso finalizzato a favorire la scoperta del mondo cinofilo, stimolando la consapevolezza dei doveri connessi al possesso di un animale e ad ampliare interessi e amicizie nei bambini, avvalendosi di un catalizzatore sociale a 4 zampe.
Promotrice del progetto, che già da alcuni anni sta riscuotendo successo in molti istituti scolastici, Enti e associazioni, è l’Associazione cinofila Newfoundly AiCS con sede a Bagno di Gavorrano. Ad aiutare i tecnici cinofili Alessandro Semplici, Samanta Giusti ed Elena Baffi nello svolgimento del progetto, i loro fedeli amici a 4 zampe: Cesare (cane di Terranova), Torello (meticcio), Fosca e Bernardo (San Bernardo), Furio (cucciolo di pastore tedesco), che sono stati dei validi aiutanti sempre pronti a far divertire tantissimi bambini e suscitare in loro un grande interesse in ambito cinofilo.
«Durante gli incontri – spiegano i promotori – i bambini hanno compiuto un viaggio attraverso il mondo dei cani aiutati nelle varie scoperte da avvincenti storie, video e cartelloni interattivi. Grazie all’utilizzo di filmati, immagini e soprattutto la visita di cani nelle loro classi, i bambini hanno imparato a comprendere il linguaggio dei cani, a prendersi cura di loro e rispettare i loro bisogni. Allo stesso tempo, l’educazione assistita con gli animali si è concentrata sul miglioramento delle capacità cognitive dei bambini, cioè su tutti quei processi intellettivi che richiedono l’acquisizione e l’uso di conoscenza: le facoltà linguistiche, la capacità di rappresentazione, il ragionamento, l’abilità nella risoluzione di un problema, le capacità mnemoniche ed il loro uso, l’utilizzo della comunicazione non verbale e così via».
«L’introduzione dei cani nelle classi – prosegue l’associazione – ha infatti confermato non solo di influire positivamente su alcuni parametri sociali, interazione e comunicazione interpersonale e interspecifica, ma si è dimostrata efficace su parametri comportamentali riducendo lo stress, stimolando la creatività, la curiosità e la capacità d’osservazione, migliorando la sensibilità del singolo e riducendo depressione ed ansia».
«In questa situazione infatti – concludono i promotori del progetto – un pet, attraverso il gioco e l’accudimento, importanti canali di interazione tra uomo e animale, può diventare un’ancora di salvezza promuovendo e rinforzando il legame affettivo e stimolando la relazione interpersonale: la sua semplice presenza riempie tanti vuoti, la sua naturale inclinazione a non passare inosservato è così disarmante che non può non invitare al buon umore anche la persona più triste».