GROSSETO – «Se avete qualche problema o riscontrate una cattiva gestione, venite da noi che vi ascoltiamo prima e, magari, vi licenziamo poi. Questo è il linguaggio con cui i dirigenti Asl si rivolgono ai dipendenti» questa la denuncia di Andrea Ulmi, segretario provinciale della Lega Nord, che torna ad attaccare i vertici dell’Azienda Sanitaria, puntando il dito sui direttori.
«La Lega ha già valutato l’azione dei direttori sanitari della Asl – dice Ulmi – rapportando la loro efficacia nella gestione della sanità al giudizio politico ricevuto alle ultime elezioni da chi li ha sostenuti politicamente: un disastro. E nello stesso articolo ci chiedevamo come mai, se i cittadini li hanno valutati, i direttori sono ancora lì» così Andrea Ulmi, consigliere provinciale della Lega Nord, torna ad attaccare i vertici dell’Azienda Sanitaria.
«Ce lo dovrebbe spiegare la dottoressa Dei invece di fare proclami – prosegue Ulmi – ci dovrebbe spiegare come mai i rappresentanti della conferenza zonale integrata, che esercita le funzioni di indirizzo degli obiettivi sanitari, socio-sanitari e sociali integrati di livello locale, non sono ascoltati quando si tratta di intervenire sulla gestione dei posti letto, sul turnover del personale, sui turni di lavoro al di fuori di ogni regola. E dovrebbe giustificare ai cittadini della provincia, che hanno mandato a casa la sinistra, che lo statuto che regola la nomina dei presidenti della conferenza dei Sindaci è stato modificato prima delle elezioni amministrative del 2016, che hanno visto uscire vittorioso il centro destra con Vivarelli Colonna. Come giustifica questa quanto mai opportuna modifica da parte della Regione? Ma ce lo faccia capire bene il perché. Ma davvero pensa che la sua nomina sia gradita a tutti nella asl, pensa veramente che ci sia tutto quell’amore di squadra che Lei cita, verso la Asl?»
«In maniera “carbonara” – racconta il consigliere – per non essere inquadrati dalle attenzioni dei vertici asl, veniamo contattati da alcuni medici non allineati o per meglio dirla “di centro destra “ che ci hanno rappresentato alcune problematiche che devono essere risolte “politicamente”, perché, quando si vogliono chiudere i posti letto e gli ospedali il problema non è suo dottoressa Dei, è politico. Lei è una dirigente ben pagata della asl e deve occuparsi affinchè i malati di Grosseto e provincia siano curati bene: le ricordiamo che il suo l’operato coinvolge direttamente quello del suo direttore generale che l’ha nominata e che può essere motivo di verifica da parte del sindaco e della conferenza dei sindaci, come ben si evince dall’art 2. della legge di riforma della PA in temi di nomina dei direttori generali rivista nel 2015. E per noi della Lega quel principio di buon andamento e di imparzialita’ della amministrazione richiamato nella legge è stato di recente violato».
«Ma i suoi compiti riguardano anche il personale – continua Ulmi, sempre rivolgendosi direttamente alla dirigente Asl -la mancanza del turnover, del godimento delle ferie, dei turni sovrumani. Vogliamo vedere se i turni di riposo compensativo vengono rispettati? Che ne dice di dare una ripassatina alla legge 161 del 2014 ovvero la direttiva europea sull’orario di lavoro e turni massacranti? Pensa forse che se Vivarelli Colonna fosse stato Presidente della conferenza zonale dei Sindaci, le avrebbe consentito fare certi tipi di inviti/ minaccia a medici ed infermieri? Pensa che il nostro deputato Lolini, che ha fatto la campagna elettorale porta a porta con i cittadini, abbia gradito le cene preelettorali di dipendenti pubblici, in pieno divieto elettorale, con i suoi primari, in piena imparzialità vietata ai dipendenti pubblici?».
«Ecco, noi, per ora, dottoressa Dei non abbiamo altri mezzi che la strada, i giornali, i social per farci ascoltare – conclude il consigliere – delle proteste che vi arrivano ne fate delle minacce dimostrando quanto sia vero il detto: non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. In attesa di Toscana 2020»