GROSSETO – Ha patteggiato il fisioterapista di Grosseto smascherato con un servizio de Le Iene il 17 aprile 2016. Dopo due anni, arriva la conclusione della vicenda penale: un anno e quattro mesi di reclusione per aver costretto le sue pazienti a subire atti sessuali.
Fu Sofia Mangiarotti a rivolgersi alla trasmissione Mediaset. Affetta da una patologia autoimmune, era paziente dell’uomo fin dal 2005. Si sottoponeva a circa cinque trattamenti l’anno, che si svolgevano sempre a seno nudo. L’uomo la costringeva a manovre che si trasformavano in violenza sessuale. Si stendeva sul suo corpo, poggiava i suoi genitali nelle mani di lei, le abbassava gli slip e faceva scivolare la mano sul pube della paziente. “Io porto ancora i segni di ciò che ho subìto, di quell’approfittare del suo ruolo e della debolezza di chi è sul lettino. Ha abusato di un compito delicato, io ho ancora paura degli uomini”, dice Sofia Mangiarotti.
Dopo di lei, altre donne hanno denunciato gli stessi comportamenti. Una si è rivolta a La Via dei Colori e all’avvocato Giulio Canobbio, direttore del Comitato scientifico della onlus. “Per me è una vergogna – afferma la donna – , questa persona ha molestato molte donne negli anni e se la cava così, con un patteggiamento e una pena irrisoria. Una presa in giro per chi come me ha subìto queste violenze”.
“Certo, che venga condannato è un sollievo – conclude Sofia Mangiarotti – per me e per tutte le donne che anche loro sono finalmente libere da un incubo. Anche se ha scelto la strada più breve e più comoda per lui, ciò che conta è che sia dichiarato colpevole. Che noi donne possiamo camminare a testa alta e che il dito, spesso puntato su di noi con scetticismo e scherno, potrà essere puntato sul vero colpevole”.
La pena base era di cinque anni, ridotta per via del rito speciale e della concessione delle attenuanti.