GROSSETO – Ieri il Sottosegretario al Ministero della Giustizia Cosimo Maria Ferri ha partecipato alla presentazione del libro di Francesca Scopelliti “Enzo Tortora. Lettere a Francesca” che raccoglie le lettere che Tortora scrisse alla stessa Scopelliti, sua compagna, durante la detenzione carceraria.
“Questo libro ci consegna il ricordo più intimo e privato di Enzo Tortora Attraverso queste lettere è possibile vedere da vicino e apprendere dalla sua stessa voce tutto il dramma che il giornalista ha vissuto. Il libro è anche un’occasione per riflettere sulla attualità e sui risvolti della vicenda. Certo, da allora sono cambiate molte cose a partire dal diverso approccio alle dichiarazioni dei pentiti fino alla approvazione del nuovo codice di procedura penale, così come è profondamente cambiata anche la società italiana.
Per evitare che che si verifichino nuovi “casi Tortora” è necessario lavorare sempre di più, come questo Governo ha fatto, sulla riduzione dei tempi del processo. Altro punto è la tutela delle garanzie per l’imputato che sono state introdotte con la nuova riforma della procedura penale e dal loro bilanciamento con le necessarie istanze di giustizia delle parti lese, le cui sofferenze non possono essere dimenticate. Un processo in cui la verità processuale coincida con quella sostanziale e la cui durata sia in grado di assicurare quella risposta di giustizia che le parti e la società si aspetta.
Infine, la Tortora riguarda anche il difficile bilanciamento tra il diritto di cronaca giudiziaria e la sovraesposizione mediatica dei soggetti coinvolti in un processo penale. Occorre, infatti, evitare che i processi si celebrino davanti ai mezzi di comunicazione e non nelle aule di giustizia. Sono, purtroppo, numerosi i casi in cui sui mass media si giunge ad un verdetto di colpevolezza prima ancora che sia effettivamente scritta la sentenza definitiva di condanna e spesso alla notizia dell’assoluzione dell’imputato non viene dato lo stesso risalto” ha dichiarato Ferri.