FIRENZE – Tempi di attesa, la Regione prosegue nel percorso intrapreso per contenerli e garantire ai cittadini risposte in tempi rapidi, utilizzando al meglio le risorse a disposizione. Lo fa con una delibera, approvata nel corso dell’ultima seduta di giunta, “Azioni per il contenimento dei tempi di attesa: introduzione della funzione di Gestione Operativa”, con la quale si danno alle aziende indicazioni e linee di indirizzo per la riduzione dei tempi di attesa per l’attività chirurgica, che ogni azienda dovrà attuare entro il 30 settembre. La delibera è stata presentata oggi dal presidente Enrico Rossi e dall’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi nel corso del briefing con i giornalisti.
“E’ bene che si smetta di dire che in Toscana si va verso la privatizzazione della sanità, come mi è capitato spesso di leggere in questi giorni – ha detto Enrico Rossi – Nella sanità toscana il sistema pubblico è il più vasto, diffuso e produttivo. Solo lo 0,5% degli interventi si fanno in regime di libera professione. Abbiamo dato mandato all’assessore Saccardi di acquistare le prestazioni in libera professione, perché non siano i cittadini a doverle pagare. Ma il mandato prevede anche di ottimizzare la funzione delle sale chirurgiche e di capire, per esempio, se c’è bisogno di altro personale”.
“Da tempo in Regione abbiamo cominciato a studiare il tema delle liste di attesa, cercando di affrontarlo in modo sistematico – ha spiegato Stefania Saccardi – E’ un tema di grande complessità, che affligge tutte le regioni di questo Paese, e non solo. Con questa delibera abbiamo affrontato la questione dei tempi di attesa in chirurgia. I dati in nostro possesso parlano di un sostanziale adempimento dei tempi di attesa per la parte oncologica. Più sofferente è la chirurgia programmata, con liste di attesa abbastanza lunghe, per esempio per l’ortopedia. Questa delibera introduce un meccanismo nuovo. Per le liste chirurgiche di particolare delicatezza le aziende acquisteranno prestazioni in libera professione. E’ un segnale importante, vogliamo che nessun cittadino toscano sia costretto ad andare dai privati per l’oncologia. A breve faremo un’altra delibera sulla riorganizzazione delle visite ambulatoriali”.
La parola chiave è, appunto, Gestione Operativa: una specifica funzione che dovrà essere attivata da tutte le aziende sanitarie e ospedaliero-universitarie, e il cui compito principale dovrà essere quello di allineare alla domanda la capacità di erogare le prestazioni chirurgiche, mediante l’analisi qualitativa e quantitativa della domanda stessa e la conseguente allocazione ottimale delle risorse.
In questi ultimi anni il Sistema Sanitario regionale ha avviato un sostanziale processo di trasformazione e di riforma per meglio assicurare la propria capacità di risposta ai bisogni dei cittadini e garantire la propria sostenibilità. Nel quadro istituzionale che si va delineando, le aziende devono essere sempre più responsabilizzate a perseguire strategie di ottimizzazione nell’uso delle risorse e di migliore governo della domanda e, in questo contesto, il miglioramento dell’efficienza produttiva è un obiettivo prioritario per affrontare le varie criticità che interessano, in maniera trasversale, tutte le organizzazioni sanitarie moderne.
In quest’ottica la Regione Toscana ha ritenuto prioritario rivolgere l’attenzione al problema dei tempi di attesa attraverso azioni volte ad aumentare la “produzione” con le medesime risorse, ovvero utilizzare meglio le risorse a disposizione (sale operatorie, posti letto, spazi ambulatoriali, tecnologie, personale, ecc.) e conseguentemente dare risposta in tempi rapidi alle esigenze dei cittadini. Questo implica di innovare profondamente le modalità con cui vengono gestite le risorse, introducendo tecniche e strumenti avanzati.
Ecco quindi che la Regione fa un ulteriore passo in avanti per dare risposta, in modo nuovo, al problema del governo dei tempi di attesa dell’attività chirurgica, attraverso l’attivazione di un meccanismo di organizzazione e programmazione dei relativi processi governato da un specifica funzione, definita Gestione Operativa, da implementare presso tutte le Aziende sanitarie, e che avrà, come detto sopra, il compito di allineare la capacità di erogare le prestazioni chirurgiche alla domanda da parte dei cittadini.
Per affrontare i tempi di attesa delle liste chirurgiche in aree a particolare complessità e delicatezza (cardiochirurgia, neurochirurgia, oncologia), consentire ai cittadini toscani di veder effettivamente garantita la tempistica prevista dalla regolamentazione nazionale regionale e garantire l’equità di accesso alle prestazioni, si prevede anche di poter acquisire, riconducendole nell’alveo delle attività istituzionali, prestazioni chirurgiche in libera professione. Inoltre, per specifici ambiti con esigenze particolari (per esempio ortopedia) e sulla base di singole progettualità, si prevede l’attivazione di percorsi per l’erogazione di prestazioni chirurgiche “aggiuntive” e il riconoscimento di incentivi ai professionisti aderenti al progetto.
La Gestione Operativa assicurerà la propria funzione secondo il modello unico individuato con la delibera regionale e vedrà il supporto strategico, in fase di controllo, di un cruscotto regionale per il monitoraggio dei dati di attività che verrà istituito e sviluppato per verificare tempi di attesa e utilizzo delle risorse (occupazione posti letto, utilizzo sale operatorie ecc.); questo elemento consentirà di rilevare eventuali criticità nei processi di organizzazione ed erogazione delle prestazioni chirurgiche a livello di singola azienda e, al fine di attivare le idonee misure correttive, permetterà l’invio di alert in caso di superamento di soglie critiche.
Il modello è stato costruito avvalendosi di gruppi di lavoro che hanno coinvolto circa 40 professionisti con profili e competenze diverse (clinici, professioni sanitarie, direzioni sanitarie, ingegneri, economisti ecc.), espressione di tutte le aziende sanitarie regionali e della direzione regionale diritti di cittadinanza e coesione sociale.
Questo cambiamento organizzativo richiederà di acquisire conoscenze e competenze nuove ed innovative per le quali è previsto un importante percorso formativo a livello regionale, che verrà realizzato tramite il Formas, il Laboratorio regionale per la formazione sanitaria.
Entro il 30 settembre tutte le aziende dovranno adeguarsi al modello di Gestione Operativa deliberato e l’introduzione del nuovo sistema verrà supportata e accompagnata da una task force regionale che svolgerà un monitoraggio ravvicinato e continuato dello stato di avanzamento del progetto.
I dati dell’attività chirurgica e sanitaria a Grosseto
In provincia di Grosseto in totale i ricoveri sono stati, nel 2017, 24.062 contro i 23.404 del 205. di questi 900 a Castel del Piano, 17.691 al Misericordia, 2.637 a Massa Marittima, 2466 a Orbetello e 368 a Pitigliano (unica realtà in calo). Gli interventi chirurgici invece sono stati in totale 17.778 nel 2017 (in crescita di 538 sull’anno precedente) ben 13.463 sono stati effettuati a Grosseto. In crescita anche l’attività chirurgica robotica: 398 interventi nel 2017 contro i 238 nel 2016.
I dati dell’attività chirurgica in Toscana
– posti letto: 8.715 per ricoveri a ciclo continuo, 1.303 per Day Hospital, 444 per Day Surgery
– ricoveri per acuti/anno: circa 536.000
– sale operatorie: 254
– interventi chirurgici anno 2017 in istituzionale: 244.501
– interventi chirurgici anno 2017 in libera professione (intramoenia): 1.437
– interventi chirurgici principali patologie oncologiche anno 2017 in istituzionale: 8.962
– interventi chirurgici principali patologie oncologiche anno 2017 in libera professione: 136
– interventi neurochirurgia: 5.292
– interventi cardiochirurgia e procedure invasive cardiologiche: 22.690
– interventi chirurgia ortopedica: 64.152