GROSSETO – I consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, Daniela Lembo, Antonella Pisani, Francesca Amore e Gianluigi Perruzza, hanno chiesto “da oltre due settimane ad Ato Toscana Sud l’atto che autorizza SEI a sub affidare a CoopLat la raccolta dei rifiuti solidi urbani sul territorio provinciale, ma senza ottenere risposta”.
“Con nota inviata in data 14 aprile 2018 – illustra il Movimento – i consiglieri hanno chiesto al direttore generale di ATO Toscana Sud di chiarire se l’assemblea dell’Autorità avesse mai autorizzato Sei Toscana a sub affidare a Cooplat la raccolta rifiuti solidi urbani nella provincia di Grosseto. La circostanza non è di secondaria importanza dal momento che l’art. 16 del contratto di servizio del 2013 prevede espressamente la sanzione della risoluzione di diritto nel caso in cui il gestore dia in sub affidamento in tutto o in parte il servizio senza la preventiva autorizzazione dell’Autorità. Il quesito inoltrato muoveva dal fatto che dell’esistenza di un rapporto di sub affidamento dava conto sia l’ordinanza con cui il Prefetto di Siena nel marzo scorso aveva prorogato il commissariamento di SEI Toscana sia la relazione al bilancio Sei Toscana del 2016, mentre nessun documento il Movimento 5 Stelle è riuscito a reperire nella sezione degli atti pubblicati sul sito istituzionale dell’Autorità”.
“Nel ricordare che le copie degli atti soggetti a pubblicazione debbono essere rilasciate immediatamente a chiunque ne faccia richiesta – prosegue la nota M5S – i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle di Grosseto denunciano pubblicamente che il direttore generale di ATO, a distanza di quasi venti giorni dall’inoltro della domanda, non ha fornito alcuna risposta. Eppure è evidente che il compito che si presenta in sé estremamente agevole, atteso che, se il provvedimento esiste, non si vede perché si necessiti di così tanto tempo per fornire la risposta; se invece non c’è, i tempi di risposta dovrebbero esser ancor più brevi. Una simile inerzia si presenta perciò ampiamente sintomatica non solo delle modalità e dell’efficienza con cui opera l’Autorità, ma anche della scarsissima considerazione che un organo al servizio della collettività, pagato dai contribuenti, rivolge a rappresentanti eletti dalla cittadinanza, a cui viene impedito di svolgere il mandato loro conferito”.
“D’altro canto è assai difficile aspettarsi da ATO atteggiamenti diversi – afferma il Movimento – visto l’intendimento manifestato nell’ultima assemblea dove, con argomentazioni del tutto inconferenti, è stata espressa la volontà di mantenere il rapporto con SEI anziché risolverlo unilateralmente. Il testo della delibera, in cui l’ottica dichiarata è quella della prosecuzione del contratto fino ad eventuali provvedimenti dell’autorità giudiziaria nei confronti di SEI Toscana, è emblematico, essendo certo sin d’ora che nessun provvedimento potrà mai giungere dall’autorità giudiziaria, vuoi perché il giudice penale non ha competenza in materia di annullamento della gara o di risoluzione del contratto, vuoi perché SEI non è parte del processo penale, che verrà celebrato nei confronti dell’ex direttore generale Corti e degli altri imputati”.
“Ancor più spregiudicato, se possibile – concludono i consiglieri – è il richiamo ai “gravi rischi che una decisione di risoluzione comporterebbe nella continuità del servizio rifiuti e igiene urbana da garantire alla cittadinanza. Nessun rischio in tal senso può infatti paventarsi all’orizzonte, sia in ipotesi di annullamento della gara, che di risoluzione del contratto, poiché in entrambi i casi SEI sarebbe comunque obbligata a garantire la continuità del servizio sino all’insediamento del nuovo gestore ed il presidio pubblico, costituito dalla presenza dei commissari, svolgerebbe il suo ruolo di garanzia in tal senso».