GROSSETO – «Totale mancanza di progettualità: l’Asl Toscana Sud Est ha bisogno di un cambiamento radicale ai vertici, colpevoli di aver attuato scelte che altro non hanno fatto che togliere servizi primari ai cittadini. Il centrosinistra toscano ha fallito, un fallimento che tutti percepiscono e che si declina in tanti aspetti della sanità locale. Lo dicono anche i sindacati, riguardo al 118, riferendo che la centrale del servizio di emergenza è ancora attiva ad Arezzo mentre a Grosseto è stata chiusa da tempo».
«Noi di Forza Italia lo diciamo da mesi, supportando le nostre tesi con esempi concreti: la centralizzazione dei servizi da parte dell’azienda sanitaria sta causando gravi ricadute sul nostro territorio. E sappiamo bene quali disservizi abbia portato in Maremma la soppressione della centrale 118 di Grosseto. Dare risposte immediate e efficienti in termini di operatività in caso di necessità è una priorità che le istituzioni devono fare propria: il centrosinistra invece ha preferito chiudere un’eccellenza del grossetano e convogliare a Siena il 118. Un errore gravissimo. Ma quello che è ancora più grave è la mancanza di progettualità sulla sanità. Non c’è una linea chiara, ci sono annunci e poi smentite una gestione approssimativa che si basa su tagli dei quali fanno le spese i cittadini, mentre i colpevoli di investimenti sbagliati non sono certo loro».
«Tutto è stato distrutto o quasi in nome di un’area vasta che di fatto ha relegato la nostra terra ad essere la figlia minore della Regione. Penso anche alle difficoltà che affrontano ogni giorno le strutture periferiche come Massa Marittima, Pitigliano, Castel Del Piano e Orbetello, svuotate delle loro funzioni e in cerca di un’identità di cui avrebbero bisogno per continuare a offrire servizi d’eccellenza, seguendo le loro specificità. Assistiamo ogni giorno alle problematiche dell’ospedale grossetano oramai al collasso, con pochi letti a disposizione e medici, infermieri e operatori sanitari in gravi difficoltà, supportati solo dalla grande professionalità che li contraddistingue. Non è più tempo di rimandare: la Toscana ha bisogno di un cambiamento profondo che parta dai vertici dell’Asl».