FOLLONICA – Erano più di mille le persone che questo pomeriggio sono scese in piazza a Follonica per partecipare alla manifestazione contro la criminalità voluta dal sindaco Andrea Benini dopo i tragici fatti di ieri con la sparatoria di via Matteotti che ha portato all’uccisione di un uomo e al ferimento di altre due persone che versano in gravi condizioni in ospedale.
Mille persone che hanno ascoltato le parole del sindaco e poi in silenzio hanno sfilato in corteo da piazza Sivieri, il cuore di Follonica, lungo via Roma, viale Italia fino a via Matteotti dove il sindaco ha salutato la madre della persona uccisa ieri, Salvatore De Simone e dell’altro uomo ferito Massimiliano De Simone.
Il sindaco nel suo intervento che riportiamo sia in video che integralmente ha detto «Non possiamo avere paura di parlare di mafia e di camorra, non possiamo avere paura di parlarne avendo il timore di sporcare l’immagine di una città turistica come Follonica, perché l’immagine di Follonica viene sporcata dalla criminalità e dall’indifferenza e noi dobbiamo combattere sia la criminalità e che l’indifferenza, e questo lo possiamo fare solo tutti insieme».
Al corteo erano presenti l’onorevole Elisabetta Ripani, i sindaci di Scarlino Marcello Stella e il sindaco di Monterotondo Marittimo Giacomo Termine, i rappresentanti della Croce Rossa, Misericordia e della Vab e delle associazioni del territorio.
Ecco il discorso integrale del sindaco Andrea Benini.
«Siamo stati tutti travolti dallo spaesamento, dall’incredulità, dallo sgomento, dalla paura… il dover affrontare i primi minuti, dover dire al fratello di Paola che mentre passava di lì era rimasta colpita da due proiettili e tutto in quei primi momenti sembrava volgere al peggio. Provare a dire l’impossibile a dei figli, che il loro padre non c’è più.
Ma poi grazie anche alla bravura dei soccorsi, che voglio ringraziare con tutto il cuore, due vite sono state salvate, e dopo un grande lavoro – li quelle prime drammatiche ore – sono state portate all’ospedale di Siena… e sono in condizioni gravi ma stabili… ed ora sono vivi… un pensiero particolare per Salvatore, per i loro familiari, in un momento così difficile.
Un pensiero speciale per Paola, ci vogliamo stringere forte intono a tutti loro, fargli sentire la vicinanza e l’affetto di tutta la città… Siamo qui anche per questo.
E come ho detto ieri, a caldo, dovevamo essere qui, farlo subito, per dire innanzitutto che Follonica non è la mezz’ora di straordinaria, brutale follia che la l’ha attraversata ieri pomeriggio tra le 13,30 e le 14,10… Follonica siamo noi qui oggi… sono le istituzioni, i cittadini, le associazioni culturali, sociali, le associazioni sportive, le partite di campionato, le famiglie nei parchi, i ragazzi le ragazze i loro insegnanti, l’operosità silenziosa e caparbia di lavoratori, imprenditori, operatori, artisti, i tanti cittadini giovani e meno giovani ricchi di talenti, creatività, volontà, e che cercano di esprimerla, con fatica ma anche con gioia di vivere, tutti i giorni, attraverso di loro, le loro attività, la cultura su cui proviamo a scommettere e soprattutto la forza di stare insieme, di essere, di sentirsi comunità e sa chiamarsi tale perché sa stringersi insieme nei momenti di dolore, sa riconoscersi nei valori importanti, di dignità, di solidarietà, di legalità, contro ogni forma di criminalità … e guardiamo bene che queste parole se non camminano con le nostre gambe, con il nostro cuore rimangono parole vuote che si usano nelle occasioni di circostanza … diventano vita , se noi le facciamo diventare vita, attraverso gesti concreti, ciascuno di noi, ciascuno con le proprie responsabilità: istituzioni, Comune, forze dell’ordine, scuole, famiglie, associazioni.
Ed oggi è importante esserci perché a volte è importante dare il senso fisico, visibile, del ritrovarsi, dell’esserci, dell’essere città che nelle sue diversità è unita, coesa e si ribella , con forza, con lucidità, con indignazione ad ogni forma di criminalità.
E poi siamo qui anche per guardare in faccia la realtà… vogliamo anche non girarci dall’atra parte e far finta di non vedere, perché credo che ormai da tempo stiano emergendo segnali inquietanti che non possiamo sottovalutare, o far finta che non ci siano, penso alla vicenda degli arresti, in particolare di un professionista che avrebbe intimorito e minacciato imprenditori locali con l’aggravante del metodo mafioso; penso ad alcune situazioni che abbiamo visto affacciarsi nel nostro contesto in cui un soggetto un giorno arriva e acquista quattro attività in una giornata tra Follonica e Piombino, che fa pensare a tipiche dinamiche di riciclaggio, penso che ieri chi ha sparato, ha sparato per uccidere, ha il padre legato a vicende camorristiche e quello è l’ambito, la modalità. Penso che dobbiamo chiamare le cose con il loro nome, e se ci sono dinamiche mafiose o camorristiche nel nostro territorio, dobbiamo avere il coraggio di nominarle, di riconoscerle e di combatterle , con tutti gli strumenti che abbiamo.
Su questo c’è già un impegno delle forze dell’ordine, degli organi inquirenti, ma ciascuno di noi, istituzioni per prime, devono fare la propria parte, non si parte da zero, ci saranno da prendere decisioni o misure ulteriori, ma tutti ci dobbiamo mettere in discussione, ed accanto agli impegni degli organismi preposti (Lunedì ho fatto convocare a Follonica un Comitato ordine e pubblica sicurezza) a cui seguiranno altri momenti di confronto di decisione, occorre una presa di coscienza pubblica, e la necessità di lavorare insieme per coltivare gli anticorpi sociali, culturali… già lo stiamo facendo , non dobbiamo mai abbassare la guardia, ma non avere paura, alzare gli occhi , alzare lo sguardo, con fierezza, con dignità, con coraggio, e dire che questa è la città che vogliamo e sta a noi costruirla.
E ora ci vogliamo mettere in marcia, per dire anche simbolicamente che questa è un comunità che nelle diversità e nelle pluralità, si muove insieme, non si fa immobilizzare dalla paura o dalla criminalità, ma sa mettersi in cammino nella direzione giusta. Grazie