GROSSETO – Chiusura di Mediaworld: si conclude con un nulla di fatto l’incontro tra i sindacati nazionali e l’azienda Mediamarket. Oggi è in programma un’assemblea indetta da Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs Uil con i dipendenti per definire le azioni future.
Si è tenuto giovedì 12 aprile, al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali a Roma in via Fornovo, l’incontro tra i sindacati nazionali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil e le rispettive delegazioni territoriali e l’azienda Mediamarket. Presenti all’incontro, in rappresentanza del Ministero, il dirigente Giuseppe Sapio e Debora Postiglione.
Durante l’incontro le delegazioni sindacali hanno chiesto i dati a supporto delle chiusure dei punti vendita di Grosseto e Milano stazione, quelli sui bilanci nazionali, e relativi alla verifica del contratto di solidarietà ancora in essere su diciassette punti vendita dislocati su tutto il territorio nazionale. “Le risposte dell’azienda – commentano i rappresentati grossetani delle organizzazioni sindacali – sono state, a nostro parere, vaghe e insufficienti per condividere un piano di gestione su una possibile fase di riorganizzazione a garanzia della piena occupazione”.
A proposito della chiusura del punto vendita di Grosseto le organizzazioni sindacali hanno richiesto la possibilità di sospendere i trasferimenti per consentire di avviare un confronto con la dirigenza di Unieuro che subentrerà nei locali del centro commerciale “Aurelia Antica” al fine di salvaguardare l’occupazione.
“L’azienda – aggiungono gli operatori sindacali – negando l’apertura di una procedura di mobilità e la sospensione dei trasferimenti coatti priva, di fatto, i lavoratori di una contrattazione collettiva finalizzata alla salvaguardia dei loro diritti e della loro occupazione”. “Già da lunedì – continuano – Mediamarket ha intimato ai lavoratori di presentarsi presso il nuovo punto vendita m che è stato assegnato senza tenere conto delle loro richieste o preferenze”.
Le federazioni provinciali di Grosseto sottolineano che “Il comportamento dell’azienda è inaccettabile, perché, ancora una volta, ha dimostrato di non volersi prendere la responsabilità etica e sociale delle proprie azioni, trasferendo nel giro di pochi giorni i propri dipendenti a centinaia di chilometri di distanza del punto vendita dove lavoravano, senza tener conto dell’impatto che questo provoca nella sfera personale e familiare delle persone”.
Intanto, i sindacati confederali hanno convocato per oggi, venerdì 13 aprile, un’assemblea per tutto il personale dipendente per condividere quanto emerso dall’incontro al ministero e condividere insieme azioni e strategie future.