GAVORRANO – «Ogni campagna elettorale è una storia a sé, ma mai sino ad oggi era emerso in modo così dirompente l’agire scomposto e maldestro di una classe politica timorosa e impreparata.“Tutto scorre” avrebbe detto Eraclito, in realtà in questo piccolo Comune tutto ciclicamente ritorna, come se le esperienze del passato non avessero insegnato nulla». Inizia così una nota del Psi di Gavorrano che attacca il Partito democratico e difende l’operato del sindaco uscente Elisabetta Iacomelli.
«Come può un partito che rivendica una lunga storia sul territorio, fagocitare, distruggere e triturare, ormai da dieci anni a questa parte, tutti i giovani che hanno tentato di avvicinarsi alla politica, di mettersi a disposizione di un partito che ha finito sempre per distruggere ciò che lui stesso aveva costruito. E allora si cerca il capro espiatorio nel Sindaco perché appartiene ad una forza politica diversa e affidabile, come se in questi anni avesse amministrato da sola, e si finisce ancora una volta a ribadire l’inconsistenza dei propri amministratori. Peccato, queste assurde lotte interne hanno mandato al macero chi si è impegnato nel proprio lavoro.Vero è che la stabilità che il Comune di Gavorrano ha avuto negli ultimi sette anni è dovuta esclusivamente alla figura del Sindaco, che con equilibrio e determinazione, è riuscita a placare le divisioni e gli insani appetiti di coloro che intendono la politica unicamente come proprio tornaconto.Oggi si parla di un progetto di unificazione che per il modo in cui è stato gestito ha portato solo fratture ulteriori per incoerenza, “mala gestio” e improvvisazione.
Ciò che traspare è l’assoluta mancanza di consapevolezza di una forza politica che in questi anni non si è mai occupata di progettare, ed allora si aggredisce il Sindaco, che si è trovato a gestire sui territori la crisi del Monte dei Paschi, delle Poste, della Coop, nonché a rimediare alle scelte delle passate gestioni, i cui nodi è inutile nasconderlo, stanno emergendo con forza.Quindi colpa del Sindaco tutte le emergenze nazionali e non, ma l’essere riuscita a chiudere bilanci senza intervenire sui servizi, l’aver incrementato le prestazioni ai cittadini nelle frazioni, l’aver attratto sui territori investimenti importanti, aver reso il Comune competitivo perché gradatamente informatizzato, l’aver ridotto l’esagerato monte mutui, sono merito sicuramente dello stesso primo cittadino ora divenuto scomodo perché non allineato in questo scellerato modo di far politica. Mi auguro che il Partito Democratico locale abbia in campagna elettorale motivazioni migliori per giustificare di aver arso vivi ancora una volta i propri amministratori. Umanamente speriamo che l’attuale candidato, scelto come sempre tra le fila di un’altra forza politica, sia pronto al sacrificio per una sparuta dirigenza che manifesta solo incapacità politica.