CASTEL DEL PIANO – L’Unione Comunale Partito Democratico di Castel del Piano si apre al confronto dopo l’ultima tornata elettorale con un’assemblea pubblica che si terrà il 5 aprile alle 21 nella sala conferenze Nerucci.
“L’ultima tornata elettorale – scrive l’Unione Comunale in una nota – ha segnato il risultato più basso nella storia della sinistra nell’Italia repubblicana, questo non può essere derubricato come un semplice passaggio, ma va analizzato nel miglior modo possibile per trasformare questo momento di crisi in un momento di opportunità. Come Unione Comunale PD di Castel del Piano abbiamo fatto campagna elettorale bussando a tante porte, parlando con tanta gente, spiegando le nostre ragioni, ascoltando quelle di chi ci stava davanti, riscoprendo il vero valore della politica, che è quello di confrontarsi con le persone. Vogliamo ringraziare chi ci ha dato fiducia il 4 Marzo, facendo rimanere il Partito Democratico primo partito a Castel del Piano nonostante la sconfitta della coalizione di centrosinistra. Vogliamo però capire il perché di quei tanti che quella fiducia non ce l’hanno accordata”.
“Ad un mese dalle elezioni politiche – prosegue la dirigenza Pd -l’analisi del voto e le discussioni non sembrano accennare a smettere, per questo, dopo l’assemblea degli iscritti alla nostra sezione, che ha visto una massiccia partecipazione ed una bella discussione, abbiamo deciso di allargare il confronto a chi ci ha votato senza essere tesserato ma anche a chi non l’ha fatto perché indeciso, deluso o arrabbiato. Per questo abbiamo organizzato per Giovedì 5 Aprile dalle ore 21, presso la sala conferenze di Palazzo Nerucci, un’assemblea pubblica e aperta dal titolo “Insieme, oltre la crisi del centrosinistra” che speriamo possa essere il modo giusto per confrontarci ed ascoltare.
“Crediamo – conclude la nota – che dopo i necessari passaggi interni sia obbligatorio aprirsi e non chiuderci a riccio su noi stessi, ma incontrare nel modo più ampio possibile le persone per sentire, anche da loro, il perché tanti giovani, tanti disoccupati, tanti lavoratori dipendenti, e altri ancora non abbiano creduto nelle nostre proposte. Siamo pronti ad ascoltare, a capire, a spiegare le nostre ragioni e a fare autocritica per ripartire”.