PUNTONE – Corteo di protesta contro i licenziamenti di quattro dipendenti, al porto di Scarlino nel pomeriggio di oggi. La manifestazione, oltre ai sindacati da Filcams Cgil, i dipendenti licenziati e molti cittadini, ha visto la partecipazione di numerose forze politiche locali, sia di maggioranza sia di opposizione dei vari consigli comunali. Oltre a Marcello Stella erano presenti anche i sindaci di Follonica Andrea Benini ed Elisabetta Iacomelli di Gavorrano.
Il clima è teso; questa settimana quattro licenziamenti, senza preavviso e spediti per posta, sono arrivati ai dipendenti; due della Marina Srl, uno della Baia Resort e uno del cantiere navale. I sindacati sono in allarme rosso.
«A noi, e siamo molto presenti all’interno del porto, – ha spiegato Massimo Stacchini, segretario generale Filcams Grosseto – nessuno ha mai parlato di un problema di gestione o di riorganizzazione del lavoro, quindi è come un fulmine a ciel sereno. La nostra paura è che sia sintomatico. L’azienda principale negli anni è stata smantellata dividendola in diverse sotto-società, secondo noi, proprio per portare ognuna a meno di 15 dipendenti, in modo da poter licenziare senza problemi».
In seguito ai licenziamenti praticamente “a sorpresa”, tutti i dipendenti del porto hanno dichiarato lo Stato di agitazione e quindi costretta la proprietà a un tavolo di confronto. Quest’ultimo si è svolto nel pomeriggio di ieri, ma senza grandi speranze per i dipendenti. «Ci hanno detto – prosegue Stacchini-che i problemi non sono né finanziari né disciplinari ma è soltanto un problema di riorganizzazione».
In questa “riorganizzazione”, però, non ci sarebbe spazio per le richieste dei dipendenti licenziati o i sindacati. «Ci hanno dato soltanto la parvenza di una possibilità di poter eventualmente ricollocare i quattro licenziati su aziende esterne per la stagione estiva. Quindi si parla solo di quattro o cinque mesi al massimo».
Sul piede di guerra anche il sindaco di Scarlino Marcello Stella, presente all’incontro ha definito «inaccettabile» la presenza di un legale rappresentante anziché un membro della proprietà al tavolo di confronto. Altrettanto inaccettabile per lui è la riorganizzazione dell’azienda. «Sono molto amareggiato –afferma -. Ogni anno la direzione conferma un bilancio estremamente positivo e all’improvviso, senza confronto e senza rispetto, vengono licenziati i dipendenti? A un certo punto ci dovranno dire cosa vogliono fare del porto di Scarlino. Il Comune prenderà una posizione netta e forte perché non possiamo accettare che questo patrimonio venga così dissipato ogni anno. Pretendo sapere quale sarà il futuro del porto e dei dipendenti. Non solo ce lo devono dire, si devono proprio confrontare con il territorio».
Ci sono stati anche alcuni momenti di tensione, che hanno richiesto l’intervento dei carabinieri per mantenere l’ordine, al passaggio di Maurizio Sparpagli, presidente dell’associazione Amici del porto, fortemente contestato mentre stava uscendo con la macchina dall’aera portuale. «Mi occupo di tutelare l’interesse dei proprietari delle barche, non c’entro niente – si è difeso Sparpagli sotto i fischi -. Anche in altre occasioni, e lo ripeto oggi, ho dichiarato che per quello che ci riguarda, i posti di lavoro non si toccano».