GROSSETO – Si è svolta a Roselle una esercitazione sulle tecniche Saf, acronimo di (Speleologia Alpinismo Fluviale ) di livello base del nucleo Vigili del Fuoco di Grosseto, rivolta al personale operativo non specialistico. La peculiarità dell’intervento consisteva nell’addestramento in notturna e renderla il più possibile simile ad un intervento reale, con tutte le difficoltà che può comportare la mancanza completa della luce del giorno.
La difficoltà del soccorso consisteva nel recupero di una persona infortunata precipitata da un dirupo in un pozzo e raggiungibile soltanto dall’alto con tecniche di derivazione alpinistico-speleologico. L’esercitazione notturna ha visto impegnati dieci Vigili del Fuoco suddivisi in due squadre, muniti di tutti i dispositivi di protezione individuale e del “Sacco Pompiere” contenente l’attrezzatura speleologica/alpinistica necessaria per raggiungere la persona in pericolo, caduta in un pozzo di circa venti metri.
Le squadre, dopo avere posizionato le corde con discensore di sicurezza calavano un soccorritore, che dopo avere imbracato l’infortunato lo recuperava portandolo in una zona sicura.
La scelta delle ore notturne non è stato un caso. La mancanza di luce provoca una serie di “Problematiche” come ad esempio la difficoltà nell’avvistare e raggiungere l’obiettivo. La mancanza di una visione d’insieme dello scenario. L’impossibilità di comunicare a vista. E per finire le condizioni meteo che hanno reso l’addestramento dei Vf di Grosseto ancora più realistico. L’addestramento si è protratto per circa due ore. Tutte le operazioni sono state seguite dalla sala operativa “115” in costante contatto con il coordinatore dell’esercitazione presente sul posto.