GAVORRANO – Dopo una serie di indiscrezioni e di voci che si rincorrevano nella politica gavorranese, alla fine il nome di Andrea Biondi è stato fatto. «È lui la persona giusta» per aprire una nuova stagione a Gavorrano, una nuova fase politica di “pacificazione”, senza più le accesse contrapposizioni del recente passato che hanno portato ad una vera “guerriglia” tra partiti, schieramenti fazioni.
Le elezioni di primavera possono rappresentate però un’opportunità per superare tutto questo e per Furio Benelli, da tempo uno dei “pontieri” e fautori della fine delle ostilità tra l’attuale maggioranza e l’attuale opposizione, per la prima volta fa il nome di Andrea Biondi. Giovane manger, da poco rientrato a Bagno dopo un’esperienza professionale che lo aveva allontanato dalla Maremma, e con un “bagaglio” politico che lo ha sempre visto impegnato a sinistra. Già capogruppo nel primo mandato del sindaco Borghi (quello del commissariamento nel 2010), oggi Biondi è un indipendente che non dovrebbe avere tessere di partito in tasca. Una figura che per Benelli è quella giusta, non solo perché Benelli lo conosce bene come uomo, ma perché sul nome di Biondi ci sarebbe da tempo una vera convergenza biprtisan in grado di mettere in piedi un progetto importante per il futuro di Gavorrano sempre nell’alevo del centrosinistra. Insomma potrebbe essere quell’opportunità che Pd da una parte e la coalizione Bene Comune dall’altra cercavano per sotterrare l’ascia di guerra una volta per tutte. Per capire se l’idea di Benelli possa trasformarsi in una vera proposta politica però ci sarà ancora da aspettare, anche se nelle prossime ore potrebbero arrivare nuovi endorsement utili a convincere anche Biondi a correre per il suo comune andando anche incontro a quella volontà di unità e coesione arrivata proprio in questi giorni dopo l’incendio devastante dell’autoparco comunale.
«Peccato si continui – quello che scrive Benelli su facebook – a sottovalutare che al futuro sindaco di Gavorrano non sarà sufficiente vincere ma che gli servirà una maggioranza tale da consentirgli di affrontare scelte epocali. Oltre a contare su la più ampia rappresentatività e quindi “forza politica possibile”, il sindaco dovrebbe avere anche, particolare non del tutto trascurabile, competenze specifiche e una visione del futuro tale da evitare la probabile chiusura per disseto finanziario, l’anno successivo alla sua elezione. Mi sorprende quindi che le maggiori forze politiche (almeno tra quelle che si richiamano ad una simile identità politica) e il comitato cittadino che tanto si è speso in questi ultimi anni, facciano melina e continuino a rinviare una discussione concreta e allargata su questa possibilità. E’ necessario pacificare e contribuire insieme affichè Gavorrano esca dalla palude e Andrea sarebbe, a mio avviso, la persona ideale».
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