GROSSETO – Comune e Diocesi spiegano le ragioni che hanno portato alla delibera numero 46 del 7 febbraio 2018, che sancisce la risoluzione consensuale della concessione e gestione dell’ex casa dello studente da parte della Diocesi stessa.
La risoluzione consensuale dell’atto di concessione e gestione dell’ex casa dello studente è maturata a seguito di una valutazione bilaterale, da parte della Diocesi di Grosseto e del Comune, di improcedibilità dell’accordo stesso, per difficoltà tecniche, economiche e gestionali che sono emerse, nel corso del tempo, da parte della Diocesi.
Il bisogno di riorganizzare e razionalizzare gli spazi di Caritas diocesana aveva motivato la Diocesi a prendere parte all’avviso pubblico, approvato dalla Provincia nel 2014 per una manifestazione d’interesse per la concessione in uso gratuito dell’ex casa dello studente. Dal momento dell’assegnazione dell’immobile, avvenuta nel settembre 2014, la Diocesi si è adoperata per avviare tutti i passaggi preparatori al recupero dell’immobile, in funzione delle attività e dei servizi che Caritas porta quotidianamente avanti per sostenere tante e differenti forme di povertà e di fragilità sociale. E’ proprio nel compiersi di questi passaggi che sono emerse le problematiche, che hanno indotto a proporre formalmente la risoluzione consensuale della concessione e della gestione dell’immobile.
In particolare, il contributo di 1,4 milioni assegnato per avviare l’opera di recupero dell’edificio, avrebbe fatto scattare, in capo alla Diocesi, l’attivazione del codice degli appalti. Una procedura molto complessa, che la Diocesi non avrebbe potuto gestire come previsto dalla normativa.
Ulteriori e più puntuali valutazioni tecniche hanno poi fatto emergere il sostanziale raddoppio dei costi per dare corso all’integrale ristrutturazione, a cui andavano sommate, a regime, le risorse che Caritas avrebbe dovuto stanziare per la gestione ordinaria del plesso. Ciò avrebbe comportato spese assolutamente non sostenibili.
Questi approfondimenti tecnico-economici hanno reso necessaria una rivalutazione realistica della situazione, che ha portato – in un continuo e costruttivo dialogo tra Diocesi e Comune – alla decisione di non poter proseguire il percorso. Responsabilmente, quindi, si è addivenuti alla richiesta di risoluzione consensuale della concessione, che è stata accolta.
La ex casa dello studente torna nella piena disponibilità del Comune, che potrà usufruire dello stanziamento di 1,4 milioni già assegnato dalla Regione per una parziale ristrutturazione dell’edificio, che successivamente potrà essere rimesso a bando per attività socio-culturali senza scopo di lucro.