GROSSETO – La posizione di Cna in merito alla direttiva Bolkestein e al futuro delle concessioni demaniali sarà al centro dell’incontro che l’associazione territoriale di Grosseto ha organizzato per lunedì 5 febbraio, alle 11, nella sede di via Birmania a Grosseto.
Un’occasione di confronto che vede i rappresentati dell’associazione – sia a livello nazionale che locale – presentare le proprie istanze ai politici della provincia di Grosseto candidati al Parlamento per le elezioni del 4 marzo.
“Da tempo – spiega Anna Rita Bramerini, direttore di Cna Grosseto – l’associazione chiede al Governo di impegnarsi su questo fronte, mandando a gara solo le nuove concessioni e confermando quelle esistenti, secondo il principio del legittimo affidamento, sia in considerazione degli investimenti fatti, sia per quanto contenuto in uno studio presentato di recente all’Europarlamento, che dimostra che le richieste avanzate dai concessionari italiani possono essere legittimamente sostenute”.
Il legittimo affidamento, infatti, è richiamato anche dall’articolo 17 della Carta di Nizza ed è lo strumento che l’associazione degli artigiani intende far valere per tutelare il lavoro di migliaia di imprese balneari che hanno investito sui loro stabilimenti, certi del rinnovo automatico della concessione.
Saranno presenti all’iniziativa, oltre al direttore di Cna Grosseto, anche Cristiano Tomei, coordinatore nazionale dei balneatori di Cna, Lorenzo Marchetti, portavoce di balneatori di Cna Toscana, e Adalberto Sabbatini, portavoce provinciale dei balneatori.
“Abbiamo invitato a partecipare all’incontro di lunedì – aggiunge Bramerini – anche i neo candidati perché vogliamo conoscere le loro posizioni su un tema così importante per l’economia del territorio e affinché si impegnino a farsi portavoce delle nostre istanze una volta eletti in Parlamento, restituendo certezza a tanti imprenditori che chiedono solo di fare al meglio il loro lavoro”. “Abbiamo esteso l’invito – conclude il direttore – anche ai sindaci dei comuni costieri, perché ci piacerebbe dare vita a un confronto partecipato e operativo”.