GROSSETO – L’iniziativa “sport e scuola” fa registrare un buon successo di partecipazione al Fossombroni di Grosseto. L’intento era quello di analizzare il binomio che quotidianamente interessa tanti ragazzi e cercare di migliorarne gli aspetti. Dal confronto tra il mondo della scuola e quello dell’associazionismo sportivo, è emerso che occorre ridurre le distanze tra le parti, sviluppando sinergie sempre più attive.
L’idea è quella di concorrere allo sviluppo dei giovani nella loro globalità psicofisica. Da un lato, quindi, la scuola dovrebbe interessarsi alla pratica sportiva dei ragazzi e impegnarsi nell’accompagnamento del percorso di sviluppo fisico. Dall’altra, invece, le società sportive dovrebbero interessarsi al percorso di studio dell’atleta e impegnarsi a sostenerlo. L’allenamento mentale che mira ad aumentare la consapevolezza dell’atleta prima, dopo e durante la gara, può essere in tal senso un buon punto di partenza. Se si riscontra che l’area critica di un ragazzo è la facilità con la quale si distrae, si possono effettuare sessioni di rilassamento e visualizzazione per migliorare la capacità di concentrazione.
Se si riconosce invece come critica l’area emotiva, che comprende l’ansia da prestazione, è utile che l’atleta impari a conoscere e riconoscere le emozioni facilitanti e quelle inibenti. Se l’area problematica è invece quella del pensare, è bene avere consapevolezza dei pensieri positivi e negativi del pre-gara, per agire sui punti di forza e di blocco. La scuola, a tal proposito, deve affiancare le associazioni stimolando nel giovane interessi e curiosità.
L’alternanza scuola lavoro, unita all’ambito sportivo potrebbe diventare un’opportunità da cogliere nella formazione organizzativa del giovane. A conclusione dell’incontro la dirigente scolastica Francesca Dini e il docente Amedeo Gabbrielli hanno precisato di voler allargare possibili progettazioni ad altre scuole e associazioni del territorio, in modo da collocare i giovani al centro dell’attenzione e del binomio scuola-sport.