SCANSANO – «Sospendere tutte le procedure autorizzative inerenti i permessi di ricerca geotermici vigenti in Toscana» parte da Scansano l’appello alla Regione Toscana perché ogni decisione sia rinviata alla conclusione della mappatura delle Aree non idonee, già in discussione in Regione, e all’attuazione di quanto prescritto dal Decreto Legislativo 152/2006 in materia di mappatura e protezione delle falde acquifere.
«La mozione, indirizzata alla Giunta Regionale Toscana e ai gruppi consiliari è stata approvata all’unanimità al termine di una partecipata conferenza pubblica organizzata dalla Rete Nogesi e dal Comitato Scansano Sos Geotermia, tenutasi sabato nella Sala del Consorzio Tutela del Morellino di Scansano – afferma Matteo Ceriola portavoce del Comitato Scansano Sos Geotermia -. Velio Arezzini, portavoce della Rete Nogesi, Roberto Barocci, Rete Nogesi, Fabio Landi, Sos Geotermia e Andrea Borgia, Geologo Università di Milano, hanno illustrato con ricchezza di dati e studi l’impatto ambientale, sanitario ed economico che la geotermia ha già avuto in un territorio particolare come quello dell’Amiata, il cui sottosuolo, di origine vulcanica e ricco di giacimenti e miniere, è ad altissimo rischio di inquinamento. Il pericolo non va esportato in Maremma».
«Secondo i comitati che si battono contro lo sfruttamento industriale della risorsa geotermica in Maremma, per un elementare principio di precauzione, sarebbe illogico concedere altri permessi di ricerca prima che vengano individuate le Aree non idonee e le sorgenti idriche con le relative aree di salvaguardia – precisa la nota -. Né vale l’argomento utilizzato dalle società che chiedono di poter proseguire il loro sondaggi, riducendo il tutto a mera ricerca mineraria: quelle perforazioni profonde sono altamente invasive e molto costose e dunque, da un lato comportano comunque rischi per l’ambiente e la salute, dall’altro proprio per il loro costo, sono finalizzate, con tutta evidenza, alla successiva richiesta di permesso a costruire le centrali».
«Per tutto questo i comitati chiedono alla Regione di fermarsi in attesa che il quadro sia più definito e nello stesso tempo auspicano con forza che i sindaci dei comuni coinvolti dai vari progetti geotermici – come avvenuto nel viterbese, dove la Provincia si è assunta il coordinamento dei Sindaci della Tuscia – sappiano fare squadra e unire le forze per aprire una vera e propria vertenza con la Regione Toscana. In questo avranno al loro fianco i cittadini, che in tutti questi mesi si sono impegnati per diffondere informazioni e notizie alla popolazione e sollecitare le prese di posizione delle più importanti realtà cooperative e produttive della Maremma. Sono stati fatti molti passi avanti ma molti di più ne restano da fare, uniti si può!». Conclude.