ALBINIA – Da oggi l’Istituto Tecnico Economico di Albinia è intitolato a Luciano Raveggi, garibaldino nato a Orbetello nel 1837 che combatté, tra l’altro, nella battaglia del Volturno. La cerimonia d’inaugurazione si è svolta questa mattina alla presenza di Sergio Martini, presidente del consiglio provinciale, e Monica Paffetti, sindaco del Comune di Orbetello. Nell’occasione, è stata anche inaugurata la mostra “Viva l’Italia. Il Risorgimento nella Costa d’Argento”, promossa dalla Provincia di Grosseto nell’ambito delle celebrazioni per i 150 anni dall’Unità d’Italia.
La mostra è il frutto di un lavoro di ricerca portato avanti dagli studenti delle scuole superiori (in particolare Gabriele Del Lungo, Matteo Navoni e Simone Volpini) coordinati da Gualtiero della Monaca ed è stata donata alla scuola: un’aula interamente dedicata ospiterà, d’ora in poi, le testimonianze raccolte. Racconta, attraverso immagini e documenti, gli episodi e i personaggi del Risorgimento legati alla Costa d’Argento, Talamone, Porto Santo Stefano, Orbetello, Isola del Giglio.
Una sezione è dedicata al “Corriere dei piccoli” del 1960 che riproponeva in fumetti le tappe della spedizione dei mille. Un’altra ai cedoloni: i manifesti che venivano appesi alle porte delle chiese per informare il popolo sulle novità. Negli archivi della zona sono stati ritrovati i cedoloni del periodo che va dal 1859 al 1961.
Raveggi Luciano
Nacque a Orbetello il 13 dicembre 1837. Il padre Luigi, originario di Siena, e la madre Francesca Solimeno, orbetellana, gestivano un pastificio. Luciano partecipò alla campagna militare del 1859, inquadrato nel 2° Reggimento della Brigata Granatieri di Piemonte e combatté a San Martino. L’8 maggio 1860 s’imbarcò a Talamone e fece parte della spedizione dei Mille. Nella battaglia del Volturno fu decorato al Valor Militare e ottenne i gradi di Ufficiale. Nella campagna del 1866 fu inquadrato nel 1° Reggimento Volontari Garibaldini e combatté a Monte Suello (Tirolo). L’anno dopo Giuseppe Garibaldi lo promosse Maggiore per meriti di guerra nelle azioni da lui comandate a S. Lorenzino, Montefiascone e Viterbo. Morì a Siena il 4 maggio 1899.