GAVORRANO – Prime reazioni a Gavorrano dopo l’appello all’unità del centrosinistra, lanciato dal Partito democratico. Prime reazioni affidate a Facebook da parte di Furio Benelli da tempo nell’orbita di Liberi e Uguali e da William Capra, referente sul territorio di Possibile, il movimento politico promosso da Pippo Civati. «Superiamo le divisioni e cerchiamo l’unità del centrosinistra» dicono i due raccogliendo la sfida di aprire una nuova fase politica a Gavorrano dopo i sanguinosi scontri degli anni scorsi. Una scelta che secondo Capra avrebbe un senso anche di responsabilità nei confronti del territorio, perché nei prossimi cinque anni ci sarà da prendere decisioni importanti e l’unità in questo caso può essere un valore aggiunto.
Per questo Benelli, che già qualche settimana fa aveva avanzato l’idea di un superamento degli steccati che da anni dividono il centrosinistra in due blocchi, fa appello anche a Sinistra Italiana di rendersi disponibile al dialogo e al confronto sia con il Pd che con le altre forze di centrosinistra per trovare una sintesi e poi candidati comuni.
L’occasione viene salutata con favore anche da Serena Remi, in passato segretario dell’unione comunale del Pd di Gavorrano e oggi impegnata con il partito a Grosseto, che sempre sui social ha commentato l’appello di apertura del Partito democratico con “Le notizie che animano il cuore”.
Per tutto questo però serve, come dice Capra, un passo in avanti di maturità politica. Una strada comunque sembra sia stata tracciata. Rimane da capire adesso la disponibilità di tutti gli altri attori della politica gavorranese e anche delle forse civiche a sedersi intorno a tavola e trovare la “quadra”.
«Il Centrosinistra a Gavorrano – scrive Benelli – è ad una svolta; può decidere di continuare sulla via dello scontro, andando ad affrontare nuovamente una campagna elettorale con due (o forse tre) liste, fatta con il solito carico di rancore oppure voltare pagina? Può continuare con il ricorso ai tribunali oppure cercare di dare solidarietà e un aiuto concreto anche a coloro come l’ex Sindaco Borghi Massimo, che in questo tritacarne sono finiti? Gli anni di scontro non hanno certamente aiutato il buon governo del nostro territorio. Se si è consapevoli di questo si può decidere di smussare le posizioni personali ed imboccare con coraggio la strada dell’unità del Centro Sinistra. Non è un percorso impossibile, il candidato comune può essere individuato. Certamente è un percorso anch’esso non facile, non immune da insidie e da momenti difficili, visto lo stato di difficoltà in cui versa il nostro Comune, ma almeno potremmo avere la speranza come politici e cittadini di imboccare un percorso costruttivo e non la via che già ben conosciamo dello scontro a tutti i costi».
«Convinto di questo faccio appello alle forze politiche perché possano ritrovarsi in un percorso comune. Tale consapevolezza sembra aver convinto la dirigenza del PD locale a fare dei passi in avanti, ma servono segnali anche dalla ‘controparte’, Sinistra Italiana, che con il suo silenzio sembra voglia continuare sulla strada dell’isolamento e dello scontro. Si apra un dibattito aperto e trasparente, anche con i movimenti civici che in questo progetto si riconoscono e diano segno di non aver abbandonato la voglia di partecipare facendo sentire la loro voce. Possiamo noi tutti restare a guardare la deriva finale del gioco al massacro, oppure provare a portare ognuno il proprio contributo verso la ragionevolezza e l’unità di intenti»
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«Serve un passo di maturità politica nel mio territorio – scrive invece Capra -. Serve di capire che i prossimi cinque anni dovranno essere importanti, con scelte importanti e decisive. Le scelte sull’eventuale fusione, sui gessi rossi, sul regolamento urbanistico, sulla vendita del patrimonio, sul Parco Minerario, sull’estensione della differenziata, sul definitivo risanamento del bilancio, sulla gestione dello SPRAR e molte altre. Tutte queste scelte, appartengono al futuro di Gavorrano, ma non solo. Si deve decidere come affrontare questi temi cercando la soluzione più ampia “possibile”. Perchè per affrontare questi temi non basta vincere le elezioni. Le elezioni non sono un campionato che si gioca ogni cinque anni. Le elezioni sono il primo passo verso scelte nei confronti della collettività. E la collettività dovrà sostenere e condividere le scelte della propria amministrazione. Aiutiamoci. Abbiamo bisogno di ricucire il tessuto sociale, almeno sul versante politico. Io credo che su questi temi le soluzioni possano essere trovate dai molti, spero…».
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