GROSSETO – «Apprendiamo con piacere che sono stati accolti i rilievi che Unerbe Confesercenti nazionale, aveva presentato a fine anno in merito al decreto legislativo sulla coltivazione e lavorazione delle piante officinali e che la nostra associazione, a livello provinciale ,aveva rappresentato al presidente della commissione agricoltura della Camera Luca Sani». Afferma Confesercenti.
Secondo Unerbe, l’Unione nazionale erboristi di Confesercenti, il nuovo decreto legislativo voluto dal Governo per il riordino della disciplina penalizzava «la figura dell’erborista, che invece va tutelata e valorizzata». Per questo Confesercenti ha avanzato, già nei giorni scorsi, una richiesta di emendamento alla normativa.
«Il decreto legislativo del 28 dicembre scorso – afferma Unerbe – modificando la legge preesistente del 1931 di fatto deregolamentava il settore dell’erboristeria professionale eliminando in toto la figura dell’Erborista oggi qualificato attraverso uno specifico e selettivo Corso di laurea. L’Erborista, di fatto, rappresenta, nella filiera delle piante officinali, il punto di congiunzione tra la pratica della coltivazione, raccolta, e trasformazione delle piante officinali e il commercio all’ingrosso e al dettaglio delle stesse, avendo competenze specifiche in tutte queste materie. Si tratta di una figura di garanzia indispensabile per il riconoscimento e il controllo quali-quantitativo delle piante officinali che pur rientrando nel settore degli alimenti devono essere utilizzate e commercializzate da personale specificamente preparato allo scopo e questo in Italia e rappresentato dalla figura dell’erborista professionista».
Per questo Unerbe ha chiesto un emendamento alla normativa, per tutelare una professione altamente formata che riguarda migliaia di laureati in Scienze Erboristiche che si sono diplomati in questi 20 anni. «La figura professionale dell’erborista non invade la sfera d’azione di altre figure professionali, quali il farmacista o il medico e/o tantomeno quella dell’agricoltore, ma si integra perfettamente con esse; la competenza e conoscenza delle piante dell’erborista deve restare centrale». Auspichiamo quindi l’approvazione delle modifiche da noi richieste rispetto alla nuova normativa.