FOLLONICA – «La criminalità nel golfo ha fatto un salto di qualità. Nella mattinata di oggi abbiamo appreso di come il comune di Follonica sia stato violato dai ladri, i quali sembra abbiano rubato dei televisori, dei computer e persino un’ auto comunale». Così Agostino Ottaviani, Fratelli d’Italia, Filippo Asta e Daniele Pizzichi, del Gruppo misto commentano il colpo avvenuto la notte scorsa ai danni del Comune di Follonica.
«Da mesi urliamo al vento di come vi sia un picco di criminalità nel nostro territorio, e con maggior enfasi lo abbiamo denunciato dopo i furti nelle scuole comunali, avvenuti pochi giorni fa – proseguono i tre consiglieri di opposizione -. Senza ombra di dubbio un fatto è chiaro: i criminali non hanno più nessuna remore ad entrare e trafugare nell’edificio che rappresenta il governo del territorio e lo Stato Italiano. In questa Italia, dove ogni cittadino si lamenta dell’impunità che regna sovrana, dove le forze dell’ordine arrestano facinorosi che dopo poco vengono rimessi per strada, fa scalpore sapere come in una tranquilla cittadina maremmana in dieci giorni siano state violate prima le scuole comunali e poi il municipio stesso».
«A questo punto rinnoviamo il nostro grido di disperazione verso la Prefettura e la Questura affinché si faccia sentire la presenza dello Stato, poiché la cittadinanza ha paura, vive con timore la violabilità della proprietà privata, sente sopra di sé la “spada di Damocle” della impunibilità italiana. Vogliamo però fare una critica all’amministrazione follonichese: è possibile che un municipio sia protetto solo da telecamere e non da sistemi di allarme che comunichino istantaneamente alle forze dell’ordine l’infrazione in un edificio pubblico? Possiamo permetterci di mettere a rischio la privacy di migliaia di cittadini? Noi crediamo di no. Serve, dunque, una risposta ferma e decisa e dall’amministrazione follonichese, dalla Prefettura e dalla Questura: i primi devono, necessariamente, mettere in campo ogni tipo di tecnologia, di sistema di sicurezza, per tutelare, secondo la diligenza del buon padre di famiglia, il patrimonio comunale ed i dati sensibili in esso contenuti; i secondi devono far sentire i cittadini sicuri, garantendo un capillare controllo del territorio e un maggiore sostegno alle forze dell’ordine».