MASSA MARITTIMA – Si è parlato di acque al convegno organizzato dal CIF (Centro Italiano Femminile) della provincia di Grosseto, con la partecipazione del Comune di Massa Marittima, di Acquedotto del Fiora e dell’Istituto superiore B. Lotti. Acque potabili, marine, di scolo e piovane, sorgenti sotterranee.. tutte varianti della stessa risorsa naturale preziosa e vitale, da salvaguardare e utilizzare in modo responsabile, poiché può scarseggiare, mancare o divenire inadatta ad alcuni usi se trattata senza attenzione. Questo l’argomento osservato da varie angolature al Palazzo dell’Abbondanza sabato 2 dicembre; tra gli oratori c’erano la presidente del CIF provinciale Grazie Sabatini, il sindaco Marcello Giuntini, i geologi Fabio Lorenzi e Fabrizio Mazzarocchi e per Acquedotto del Fiora Massimo Bellatalla, Andrea Montomoli e il presidente Emilio Landi.
Lo scopo del convegno era far conoscere e comprendere più da vicino ai presenti, tra i quali gli studenti delle quarte e quinte degli indirizzi Geotecnico e Chimico dell’istituto cittadino B. Lotti, il ciclo dell’acqua ovvero tutto ciò che sta a monte e a valle di una disponibilità che spesso riteniamo tutti scontata: l’acqua che sgorga dai nostri rubinetti. A ricordarlo è stato Bellatalla, geologo da anni impegnato nella ricerca idrica, che ha illustrato tutte le fasi della individuazione di sorgenti e acque sotterranee, della loro captazione, disinfezione e distribuzione specificando che il cittadino ha diritto alla qualità dell’acqua e deve poi restituirla al suo ciclo nel modo corretto. Il geologo ha parlato dei 9.000 km di rete dell’acquedotto più 3.000 di fognature, della Maremma come un territorio impegnativo da servire, con bassa densità abitativa e della portata diminuita delle sorgenti dell’Amiata da cui proviene gran parte dell’acqua, a causa della forte diminuzione di piogge, a partire da gennaio del 2015.
A questo argomento si è ricondotto anche Lorenzi che parlando delle molte sorgenti di Massa Marittima, come quelle di Muccaia, della Fonte dell’Abbondanza, del Tordino, Vetreta, Rigalloro, Fonte Cristina e del Pozzo Nuovo, quello di San Pietro e altri ha spiegato: “noi in città abbiamo l’acqua. Ne sgorgano 50 litri al secondo, mentre il fabbisogno è di 35 litri al secondo, ma potremmo anche iniziare un serio recupero delle acque piovane: considerando che le precipitazioni annue sono di circa 850-900 millilitri sarebbe utilissimo raccoglierla in depositi sotterranei e riutilizzarla ad esempio per l’irrigazione dei campi o per gli scarichi delle abitazioni”.
Il Sindaco Marcello Giuntini ha ricordato quanto siano importanti gli interventi dell’Acquedotto del Fiora, in periodi di crisi idrica come questa dovuta alla siccità. “I rubinetti da cui sgorga l’acqua nelle nostre case ci sembrano una cosa scontata- ha detto- ma l’approvigionamento è un processo complesso”. In merito ai riusi della risorsa idrica, il Comune sta intanto portando avanti un progetto per l’impiego dell’acqua delle Fonti dell’Abbondanza ai fini dell’irrigazione dello stadio cittadino Elmi. Il sindaco si infine complimentato con gli studenti presenti per l’interesse dimostrato e con la dirigente Marta Bartolini, ricordando che il B. Lotti, come si può vedere sul sito Endoscopio è ancora ai vertici delle classifiche degli istituti toscani, sia per qualità che per il successivo impiego degli studenti uscenti, poiché da indagini statistiche emerge una maggiore facilità di trovare lavoro da parte dei diplomati del B. Lotti, rispetto agli altri istituti.
Nel corso della giornata è stato premiato anche Filippo Pazzagli, con una targa e alcuni libri donati dall’Amministrazione, per la foto più significativa scattata sul tema dell’acqua. “Ringrazio gli organizzatori dell’evento e l’amministrazione comunale per l’occasione – ha commentato il presidente di Acquedotto del Fiora Emilio Landi – Il gestore aderisce sempre con molto piacere a queste iniziative poiché ci danno la possibilità di approfondire un tema fondamentale come l’importanza dell’acqua e la sua disponibilità, soprattutto viste le recenti problematiche riscontrate per il clima siccitoso dell’estate appena passata. Tutto ciò ci stimola a riflettere ancora di più sull’attenzione da dare a una risorsa purtroppo non inesauribile e dunque al suo uso corretto e responsabile, che oggi si rende ancora più necessario che in passato”.
Anche Don Mirko ha portato i suoi saluti e ricordato l’importanza dell’acqua come linfa vitale, introducendo la seconda parte del convegno dedicata agli aspetti teologici di questo bene. Il convegno è stato introdotto e coordinato in qualità di moderatore da Giacomo Michelini di Acquedotto del Fiora.