MASSA MARITTIMA – E’ stata presentata domenica al Palazzo dell’Abbondanza, il libro “Coro di voci sole” sull’eccidio di Niccioleta scritto dall’autrice e ricercatrice Katia Taddei e riedito dal Centro Studi storici A. Gabrielli con il contributo dei quattro Comuni di Massa Marittima, Castelnuovo Val di Cecina, Pomarance e Monterotondo Marittimo e della CGIL provinciale visto che non si tratta di una semplice ristampa, ma di un integrazione del precedente scritto con testimonianze tratte dalle deposizioni dei familiari degli uccisi, rilasciate nel dibattimento in Tribunale di Appello a Firenze nel 1949. Il testo racconta uno spaccato di contrapposizione ideologica e lotte diverse, una sfociata in violenza atroce e cieca, che non dovrebbe mai più riaffacciarsi in una società civile.
L’altra sbocciata nella democrazia. Dalle testimonianze raccolte, assolutamente originali e coeve con il tragico evento, si viene infatti ad aprire una visione nuova della strage perpetrata dai nazifascisti, in cui per la prima volta entra in modo chiaro e definito il “tema politico” dell’antifascismo e dell’odio contro la democrazia, che lentamente e tra molte contraddizioni si andava facendo strada nelle coscienze dei lavoratori, non solo niccioletani. Era l’idea della democrazia che già pervadeva la Resistenza e che stava divenendo il nemico numero uno dei principi del fascismo di cui erano ancora pervasi i militanti della Repubblica di Salò.
Attraverso la realtà dei protagonisti di quella tragica stagione, la scrittrice dà ai contemporanei gli elementi necessari per comprendere come la Resistenza sia stata un movimento che si era ormai diffuso nella coscienza del popolo lavoratore. Proprio per questa ragione la repressione e l’assassinio divennero l’unica arma dei nazisti e dei loro servitori fascisti, per cercare di arginare la valanga della Democrazia, che ormai stava per travolgerli irrevocabilmente. L’evento è stato molto partecipato e commovente. “E’ importante in un momento come quello attuale in cui riaffiorano nella società sentimenti di discriminazione e odio simili a quelli del tragico ventennio fascista- commenta il sindaco Giuntini- diffondere la conoscenza di lavori di ricerca come quello svolto da Katia Taddei è un monito e si spero un antidoto, affinché tutto questo non si ripeta. Va conosciuta la feroce tragicità del passato, per non commettere gli stessi errori. L’incontro è stato introdotto e coordinato da Oris Carrucoli, presidente del Centro Studi storico Agapito Gabrielli.”