GROSSETO – Continua purtroppo il quadro d’incertezza sul Corridoio tirrenico senza decisioni risolutive ma con ripensamenti che allungano ad oltranza i tempi dell’intervento. Nell’ultima conferenza dei servizi, infatti, è stata comunicata la decisione inconcepibile di affidare a SAT anche il progetto di adeguamento dell’Aurelia individuando eventualmente in seguito semmai ANAS come soggetto attuatore. Inoltre ancora non c’è chiarezza per il tratto Tarquinia-Ansedonia, il più pericoloso per via delle due corsie e degli ingressi a raso, per il quale non si prevede ad oggi una soluzione definitiva.
“Quella della Tirrenica sembra ormai una storia infinita – ha spiegato Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente – che rischia ancora una volta di allungare il brodo rimandando invece decisioni definitive come ormai succede da trent’anni. È evidente che l’Aurelia rappresenti una delle arterie stradali più pericolose d’Italia, con un numero elevatissimo di incidenti. Dopo l’ennesima bocciatura del progetto SAT da parte degli enti locali occorre andare velocemente verso una soluzione più razionale, economica e con minore impatto ambientale per il bene del territorio. Chiediamo con forza al Ministero dei Trasporti e alla Regione Toscana di revocare definitivamente e senza indugi la concessione a SAT e affidare la progettazione e la realizzazione dell’adeguamento dell’Aurelia ad ANAS”.
Occorre iniziare al più presto i lavori in modo scalare proprio a partire dai tratti più pericolosi del Comune di Capalbio: non si può, infatti, continuare a rimandare con colpi di scena continui decisioni che invece sono fondamentali per la definizione di un Corridoio tirrenico che garantisca sicurezza per i cittadini e rispetti le esigenze del territorio.