GROSSETO – Alla sede di Grosseto di Confconsumatori si è rivolta una famiglia che ha visto dimezzare i propri risparmi, scoprendo così che all’anziano capofamiglia, 85enne al momento dell’acquisto di obbligazioni subordinate di Banca Mps, era stato rifilato un titolo ad altissimo rischio. «Così come per i bond delle quattro banche (Marche, Etruria, Ferrara e Chieti) – spiegano da Confconsumatori – è possibile verificare se la condotta tenuta dalla banca in sede di vendita sia stata corretta alla luce degli obblighi informativi e prudenziali previsti dal Testo unico di intermediazione finanziaria e agire in giudizio nei confronti della Banca Mps per ottenere il ristoro dei danni».
E non sono pochi i casi del genere in Maremma, provincia da sempre “cara” al Mps. «Con decreto del ministro dell’Economia e delle finanze del 28 luglio 2017 – ricordano ancora a Confconsumatori – le obbligazioni subordinate di Banca Mps sono state convertite in azioni di nuova emissione con rapporti di cambio prefissato. L’unico bond che può dirsi praticamente salvato dallo Stato è quello con scadenza 2018 (emesso per finanziare l’acquisto di Antonveneta) che sarà rimborsato dallo Stato esclusivamente in favore dei risparmiatori non professionali con una perdita di circa l’80% sul valore nominale di rimborso. In realtà si è dimenticato che ci sono altre subordinate emesse dalla Banca Mps negli anni successivi al 2008, destinate a investitori istituzionali e che dopo la loro emissione sono state girate alla clientela retail, quindi anche ai poveri risparmiatori ignari del rischio e inconsapevoli della complessità del titoli. Ad oggi questi titoli, con il cambio prefissato in azioni e il titolo della Banca in picchiata, fanno registrare per i risparmiatori una perdita di oltre il 50%».