PITIGLIANO – La bara avvolta dal tricolore, il paese di Pitigliano paralizzato dallo sgomento, un fiume di gente per accompagnarlo nell’ultimo viaggio: così, in una commozione estrema,si sono svolti i funerali di Stato in onore di Antonio Santarelli, l’appuntato dei carabinieri morto l’11 maggio scorso dopo un anno di coma. Santarelli era stato aggredito da quattro giovani mentre, insieme ad un collega, stava effettuando dei controlli nei pressi di un rave party a Sorano, il 25 aprile 2011. Presente, oltre a numerose autorità locali, tra cui il procuratore della Repubblica di Grosseto Francesco Verusio, anche il Comandante generale dell’Arma, Leonardo Gallitelli, che ha abbracciato lungamente prima della cerimonia Claudia Francardi, la vedova del militare, presente insieme al figlio.
A rendere omaggio al militare ucciso anche Giovanni Ferrara, sottosegretario al ministero dell’Interno, e il carabiniere Domenico Marino, il collega di Santarelli. Presente anche il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Biagio Abrate. La cerimonia è stata celebrata dal vescovo Guglielmo Borghetti nel duomo di Pitigliano. ”Siamo colpiti ma non schiacciati – ha detto il vescovo nella sua omelia -. Come non possiamo ringraziare quest’uomo che, come tutti i carabinieri, ha vegliato su di noi. Ma continuiamo ad avere speranza, celebrando degnamente il suo suffragio”. ”Avevi dei valori unici, babbo meraviglioso, grazie per avermi scelto come tua sposa”, ha detto la moglie Claudia, che poi ha letto un passo dell’Antico Testamento: ”Lui sognava un mondo migliore e per questo ideale si spendeva ogni giorno”.
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