GROSSETO – Si è svolta questa mattina, presso il polo universitario di Grosseto, la sessione “contrastare la povertà per l’inclusione sociale” curata dalla Caritas diocesana nel contesto della due giorni promossa da Coeso-Sds su: “Benessere e comunità. Per un nuovo modello di welfare locale”.
L’iniziativa era in vista della prima giornata dei poveri, indetta da Papa Francesco per domenica 19 novembre. L’incontro, moderato dal direttore di Caritas diocesana don Enzo Capitani, è stato aperto dal vescovo Rodolfo che ha offerto una riflessione sul senso della giornata dei poveri e sul messaggio scritto dal Papa.
L’incontro è stato anche l’occasione per illustrare, da parte di Massimiliano Tulipano (Caritas Grosseto) “Futuro anteriore”, il rapporto 2017 su povertà giovanile ed esclusione sociale in Italia.
I dati relativi al territorio diocesano di Grosseto:
• il 16% di coloro che si rivolgono ai Centri di ascolto presenti in Diocesi (parrocchiali e diocesano) hanno fra i 18 e i 35 anni
• nell’87% dei casi i giovani dichiarano di essere disoccupati
Tra gli interventi chiesti ed erogati dai centri di ascolto, il 49% riguardano la sfera alimentare, il 28% sono di sostegno economico mentre il 23% è relativo alla richiesta di ascolto e lavoro.
Domenica 19 novembre la prima giornata mondiale dei poveri. Alle 11 il vescovo Rodolfo celebrerà la Messa in Cattedrale, a cui sono particolarmente invitati alla presenza gli operatori della carità. Poi mons. Cetoloni pranzerà alla mensa di Caritas insieme agli ospiti della mensa. Il pranzo è offerto da Conad.
In occasione della Giornata dei poveri, inoltre, nelle parrocchie sarà distribuito il documento “Amati da Dio, appassionati dell’uomo. Possibili strade per una pastorale dell’accoglienza e dell’inclusione”, elaborato da Caritas attraverso il coinvolgimento di alcune realtà laicali della Diocesi, mentre fuori dalla Cattedrale sarà lanciato il giornale di strada “Scarp de’ tenis”, mensile che è un progetto editoriale e sociale insieme, visto che a venderlo sono persone senza dimora o in situazione di disagio personale o sociale. Il costo di un numero è di 3,50 euro, una parte del prezzo (1,30) va direttamente al venditore.