SORANO – «La Rocca Aldobrandesca per la sua storia, per il ruolo politico-militare che ha rivestito per secoli, per essere stata punto di riferimento per un ampio territorio, per le sue caratteristiche e per il contributo che può ancora dare a studi e ricerche merita davvero di essere salvata». Lo ha detto il professor Ugo Barlozzetti, della Società italiana di storia militare, nella sua relazione al convegno “La Rocca di Sovana, un bene prezioso da salvaguardare”, promosso dal Comune di Sorano ,con la collaborazione di “Sovana Aperta”, che si è svolto nella sala riunioni dell’ex palazzetto Vescovile di Sovama, messo a disposizione dalla Curia.
Da parte sua l’assessore alla cultura del comune di Quattro Castella Danilo Morini, coordinatore del comitato nazionale per l’anno matildico, del quale fa parte anche Sorano, ha sottolineato come il recupero di beni di valore come la Rocca debba essere accompagnato da progetti di valorizzazione e di adeguato utilizzo, citando a questo riguardo l’esperienza dei castelli matildici del Reggiano. Un aspetto questo ripreso anche dall’assessore alla cultura del comune di Canossa Clementina Santi che ha espresso l’intenzione di ampliare i rapporti di amicizia e di collaborazione con Sorano e con Sovana nel nome di Matilde di Canossa e di Gregorio VII.
Da parte sua il sindaco di Sorano Carla Benocci ha ringraziato Sovana Aperta, la Curia Vescovile e quanti altri hanno collaborato per realizzare il convegno inteso, ha sottolineato, come un ulteriore sollecitazione e sensibilizzazione nei confronti del Ministero dei Beni Culturali e della Soprintendenza di Siena (invitata ma non presente) e ha ricordato come la recente conclusione positiva della lunghissima vicenda in sede di giudiziaria, sulla proprietà della Tomba Ildebranda, testimoni l’impegno del Comune in tema di beni culturali.
Infine dopo il saluto di Alessandro Pizzetti presidente dell’Associazione Sovana Aperta: (l’Associazione, ha detto, è impegnata su tanti temi che riguardano Sovana) e dopo il dibattito, durante il quale è intervenuto anche il consigliere comunale Antonio Merli, il vice sindaco e assessore alla cultura Pierandrea Vanni ha ricordato che la Soprintendenza di Siena, sollecitata dal Comune tramite il Ministero, ha parlato di «condizioni di degrado assai preoccupante» della Rocca e che è stata inserita nel marzo 2016 nell’ArtBonus e successivamente nella programmazione triennale per l’importo di 620 mila euro, ad ora senza risultati. «Sappiamo che le risorse per i beni culturali non sono molte, ha sottolineato Vanni, e che ci sono priorità ma non possono essere concentrate solo nelle grandi città d’arte e intanto condannare al degrado il resto».
Dal convegno è venuto quindi un appello unanime: «La Rocca di Sovana va salvaguardata e valorizzata».