GAVORRANO – Presidio di Fratelli d’Italia alla cava della Vallina questo pomeriggio. Il consigliere regionale Giovanni Donzelli, il portavoce provinciale Fabrizio Rossi e l’esponente di Fratelli d’Italia Gavorrano Patrizio Vitagliano hanno incontrato la stampa per ribadire la necessità di maggiori studi ambientali soprattutto dal punto di vista geo-morfologico della cava della Vallina, che è stata individuata come possibile sito dello stoccaggio dei gessi rossi.
In riferimento all’accordo del 2004 tra Regione, Provincia, comuni di Follonica, Gavorrano, Massa Marittima, Montieri, Scarlino, Roccastrada, insieme a Arpat, Asl e sindacati con l’allora azienda Tioxide in cui era previsto di indicare le modalità di analisi ambientali e il rispetto dei protocolli di monitoraggio Arpat, gli esponenti di Fratelli d’Italia si sono dichiarati poco soddisfatti sul lavoro svolto fino ad oggi.
«Ad oggi non ci sembra che ci siano le condizioni di stoccaggio per entrambe le cave – ha affermato Giovanni Donzelli- e in regione sto chiedendo esattamente questo: in base all’accordo del 2004, la Regione è costretta a fare tutte le verifiche ambientali del caso. Ed è proprio la Regione che deve monitorare, sentire i pareri dei vari consulenti, controllare le analisi. Ad esempio vanno eseguite delle analisi geo-morfologiche. Una cosa è se il terreno sotto è argilloso, una cosa è, invece, se esistono gli spazi per potersi infiltrare nelle falde acquifere. Qui le acque portano al mare di Scarlino, ma non vuol dire che si deve scegliere se inquinare a Scarlino, Follonica o Castiglione. Dobbiamo, invece, essere certi di non inquinare da nessuna parte. Da parte nostra difenderemo la sicurezza ambientale dalle ipotesi di conferire i gessi rossi in luoghi non adatti finché tutti i fattori a rischio non siano stati chiariti».
«Vorremmo essere i vigili ambientali di questo territorio – ha ribadito anche Fabrizio Rossi-. Leonardo Marras ha provato a fare il maestrino tirando fuori la questione occupazionale. Non si tratta di questo. Ovviamente anche noi difendiamo i posti di lavoro ma soprattutto bisogna salvaguardare i cittadini e il territorio. Certo, nessuno vuole lo stoccaggio di rifiuti a casa propria ma diciamo di no al derby tra comuni e comitati. La priorità è quella di difendere la salute dei cittadini e il territorio, pretendiamo certezze per scongiurare un disastro ambientale e non siamo affatto convinti che in quel senso è stato fatto di tutto».
L’esponente locale di Fratelli d’Italia, Patrizio Vitagliano sulla questione propone una consultazione popolare. «Il rischio di contaminazione delle falde acquifere – ha detto-, sia alla Bartolina sia alla Vallina è un rischio concreto e i cittadini devono essere maggiormente coinvolti visto che la tematica è così importante. Ben venga il Dibattito pubblico, che è uno strumento importante, ma non è stato sufficiente perché la popolazione è stata poco presente. I cittadini devono essere più coinvolti, c’è ancora molta incertezza e preoccupazione».
Per Fratelli d’Italia, quindi, la questione dello stoccaggio va affrontata in primis attraverso uno studio ambientale accurato che escluda ogni rischio per la salute pubblica. Dopo, e solo nel caso che non ci siano dubbi sull’impatto ambientale, dovranno decidere i cittadini.