GROSSETO – E’ nato persino un neologismo, “burofisco”, per descrivere il labirinto di tasse e burocrazia nel quale rischiano di perdersi fino a morire i singoli contribuenti e le imprese. E la Maremma non fa eccezione: non solo perché tasse e burocrazia pesano (eccome) anche in provincia di Grosseto, ma anche perché il Grossetano è ai primi posti nazionali per “inefficienza” degli uffici tributi dei Comuni. Confartigianato, in un report redatto dall’Ufficio studi in collaborazione con la Direzione politiche fiscali, ha calcolato quante scadenze fiscali sono imposte mediamente alle imprese.
Tante: mediamente 210 all’anno. Qualche esempio? Almeno 75 per l’Iva, 39 per le imposte dirette, altre 39 per l’Inps, 10 per l’Ufficio del registro, 7 per il bollo, 6 per l’Inail, 5 per l’assistenza fiscale e molte altre. Facendo un rapido calcolo sono più di 4 ogni settimana lavorativa, quasi una al giorno. Il mese peggiore? E’ proprio ottobre, con 26 scadenze. Seguono a breve distanza maggio e novembre con 22 scadenze ognuno. E la tendenza (negativa) non cambia considerando le performance degli Uffici tributi dei Comuni: in provincia di Grosseto, su 22 Comuni presi in esame, sono 7 quelli classificati come “inefficienti” (la maggioranza: 31,8%) e 6 “sotto livello” (27,3%), mentre 5 sono classificati “efficienti” (22,7%) e 4 “sopra livello” (18,2%). Non certo un primato per la Maremma, visto che la provincia di Grosseto si piazza al 28° posto in Italia per “inefficienza”.
E tutto questo nonostante una spesa degli Uffici tributi pari a 5 milioni e 908mila euro, così suddivisa: 3,363 milioni da parte dei Comuni sopra livello, 1,061 milioni dai Comuni efficienti, 908mila euro dai Comuni inefficienti e 576mila euro dai Comuni sotto livello.
I Comuni efficienti sono quelli con spesa inferiore al fabbisogno standard e quantità dei servizi superiore al livello standard, i Comuni sopra il livello hanno spesa superiore al fabbisogno standard e quantità dei servizi superiore al livello standard, i Comuni sotto il livello hanno spesa inferiore al fabbisogno standard e quantità dei servizi inferiore al livello standard, mentre i Comuni inefficienti hanno spesa superiore al fabbisogno standard e quantità dei servizi erogati inferiore al livello dei servizi standard.
«Anche in Maremma conosciamo bene le difficoltà delle imprese che devono far fronte a un eccesso di burocrazia e di tasse – dice Mauro Ciani, segretario generale di Confartigianato Imprese Grosseto – e i numeri del report del nostro Ufficio studi fotografano con efficacia una situazione che si fa sempre più insostenibile. Gli adempimenti burocratici e fiscali sono una palla al piede pesantissima. Così l’impegno degli imprenditori per recuperare competitività rischia di essere vanificato da troppe leggi e adempimenti: l’augurio è che la rivoluzione del fisco digitale annunciata dal Governo rappresenti davvero l’occasione per voltare pagina. Nell’era dell’industria 4.0, che l’artigianato vuole vivere da protagonista, sarebbe davvero imperdonabile far scontare agli imprenditori handicap che non meritano. Oltre a rappresentare un autogol per l’intero sistema economico, che proprio sulle piccole imprese basa gran parte delle proprie potenzialità. Ma non solo: così si scoraggiano anche potenziali investitori stranieri».