GROSSETO – “Nessun disagio. Nessun bambino discriminato. Nessun bambino rimasto senza pasto”. Questo, secondo la nota del comune, il bilancio del primo giorno in cui è andato a regime il nuovo regolamento di refezione scolastica che prevede tra l’altro, per accedere al servizio, che l’utente sia in regola con il pagamento delle quote pregresse.
“Sono tante le famiglie che in queste ore hanno voluto regolarizzare la propria pozione debitoria – commenta Chiara Veltroni, assessore alla Pubblica istruzione -: hanno ringraziato per la disponibilità degli uffici comunali, che hanno lavorato alacremente per eliminare ogni disagio possibile. I pochissimi genitori che ancora ancora non sono riusciti a sanare la propria situazione oggi hanno deciso di riportare i bambini a pranzo a casa”.
Il numero dei morosi, lo scorso maggio, era esattamente di 1042 unità, a monte di un un totale di circa 4mila iscritti al servizio. Questa mattina erano solo 56 le famiglie la cui situazione era ancora pendente. In tutto il territorio comunale, si registra un unico caso di un bambino che non è stato recuperato dai genitori a cui è stato comunque somministrato il pasto. I genitori hanno comunque informato la scuola che stanno provvedendo a saldare la loro quota.
“Credo che sia innegabile il lavoro che questa Amministrazione ha deciso di fare per recuperare somme mai riscosse – continua Veltroni – e, al contempo, per avere rispetto della maggioranza delle famiglie che regolarmente pagavano la propria quota per usufruire di un servizio, vogliamo ricordarlo, accessorio e non obbligatorio. Ringraziamo la preziosa collaborazione dei dirigenti scolastici e degli uffici comunali che, in questi cinque mesi, hanno attivato tutte le forme e le agevolazioni possibili per andare incontro alle famiglie, anche con sistemi di rateizzazione, e per tutelare i bambini. Abbiamo avuto il coraggio di fare quello che era necessario fare. E siamo orgogliosi del risultato raggiunto. Le polemiche pretestuose le lasciamo ad altri”.