CAMPAGNATICO – Era talmente felice ed emozionato di essere diventato cittadino italiano che ha voluto offrire un rinfresco ai dipendenti comunali e all’amministrazione. «Questo è il mio modello di integrazione ed accoglienza – afferma il sindaco di Campagnatico Luca Grisanti – Ludovico da oltre vent’anni abita a Campagnatico, è sposato, ha due figli e cinque nipotini, tutti perfettamente integrati nel nostro tessuto sociale, ben voluto da tutti, grande lavoratore e bravissima persona, fino a ieri cittadino macedone, e da oggi ha la cittadinanza italiana. Paga le tasse, vive la sua vita, non pretende niente da nessuno».
«Non si può certo dire la stessa cosa del gruppo di migranti e profughi, o presunti tali, che hanno invaso le nostre campagne, che abitano nella struttura gestita dalla Cooperativa solidarietà e crescita, l’unico centro Cas del nostro territorio – prosegue il sindaco -. Mi dispiace, ma non è questo il mio modello di accoglienza, e rivendico con forza e convinzione la mia mancata adesione allo Sprar. La mia amministrazione, come più volte detto in campagna elettorale, sarà sempre e comunque al fianco delle categorie più deboli, ma sicuramente sempre contraria all’assistenzialismo gratuito ed al business che gira intorno ai migranti, anche e soprattutto a ulivello nazionale; in più siamo e saremo sempre al fianco degli italiani e degli extracomunitari ma che siano integrati che lavorino e paghino le tasse».
«Campagnatico ha da sempre ospitato persone in difficoltà provenienti da paesi esteri, con i quali, e chi come me sta da sempre a Campagnatico e mi conosce sa, ho sempre avuto buoni rapporti, quindi non accetto, solo perché non condivido l’integrazione assistita dello Sprar, di essere tacciato come razzista. Non si tratta di razzismo, ma di saper discernere le situazioni. Concludo con l’augurio che ci siano 1,10,100 persone come Ludovico». Conclude Grisanti.