GAVORRANO – «Dopo aver attentamente ascoltato i cittadini e i membri del comitato per la difesa del fiume Bruna chiederemo alla nostra rappresentante in consiglio regionale Serena Spinelli e al Presidente Enrico Rossi di attivarsi affinché la Regione Toscana compia ogni azione di propria competenza per l’individuazione di un sito alternativo idoneo allo stoccaggio». Inizia così la nota di Articolo Uno Mdp che si schiera contro l’ipotesi di stoccare i gessi rossi alla cava della Bartolina nel Comune id Gavorrano.
«La Tioxide è una realtà che crea un’irrinunciabile quantità di posti di lavoro in provincia di Grosseto e siamo fermamente convinti che sia assolutamente necessario che, al fine di salvaguardarli, il territorio stesso si faccia carico di trovare la migliore soluzione per lo stoccaggio dei gessi, e a tal proposito ci sembra opportuno e doveroso prendere in serie considerazione le possibilità alternative già emerse e avanzate in varie occasioni».
«Ma l’esigenza, indiscutibile e indiscussa, di tutelare i posti di lavoro non può e non deve essere messa in contrapposizione con quella di tutelare la salute dei cittadini e delle aziende che nell’ambiente a valle della Bartolina, lungo il fiume Bruna vivono e lavorano».
«La nostra posizione è la conclusione di un ragionamento che riteniamo logico: di tutti i luoghi possibili, una cava già dichiarata permeabile, a due passi da un fiume, che dà acqua a 15000 ettari di terreni agricoli ci sembra veramente il meno adatto. Ed è proprio l’attenzione all’ agricoltura che ci impone di far notare un’altra cosa: la necessità che, per la Bartolina , non si devii dal piano di recupero che prevede la trasformazione della stessa in un lago».
«Veniamo da un’estate torrida che ha visto in quella zona gran parte dei raccolti essere distrutti dalla siccità e, in tutta la provincia, un impressionante numero di incendi».
«Questo evidenzia l’esigenza, e l’ improcrastinabilità, di aumentare in modo significativo la quantità di acqua stoccata in invasi durante l’inverno per l’estate. La Bartolina, in questo senso, rappresenta un’occasione unica e irripetibile».
«Per avere lo spazio per un bacino così grande ci sono voluti decenni, l’idea di riempirlo di gessi di scarto per poi dover scavarne altri (non si sa dove, in quali tempi e soprattutto con quali soldi) per farci gli invasi, non sembra in nessun modo razionale, infatti, mentre per i gessi rossi ci sono più opzioni possibili, per un invaso di quelle dimensioni ad un costo così basso l’unico sito plausibile è rappresentato dalla Bartolina stessa».
«Cogliamo quindi al volo un’opportunità che vada a salvaguardare, oltre all’ambiente, le migliaia di posti di lavoro legati all’ agricoltura e al turismo lungo il tratto del Bruna che va dalla Bartolina a Castiglione della Pescaia. La rivoluzione Rosso-verde della quale il paese ha bisogno è tutta qui: nel capire che ambiente e lavoro non sono in contrasto».