GROSSETO – «Passione e storia, cultura e responsabilità, radici e gestione: è la caccia italiana che domani, con l’apertura generale, vive l’alba di un nuovo giorno». A parlare è l’Arct, l’associazione regionali cacciatori toscani
«Il primo pensiero va ai cacciatori, a tutti i cacciatori senza divisioni per casacche. In questo periodo sono oggetto di contumelie e feroci attacchi nel solco di un pregiudizio che vive sull’inganno e sulle false informazioni . prosegue Arct -. Le istituzioni faticano ad assumere terzietà e certa politica si piega prona al fondamentalismo. I cacciatori, come sempre, vivranno la giornata di domani e quelle che seguiranno con serenità. Hanno lavorato sodo sul territorio per difendere gli habitat e per rafforzare la biodiversità faunistica. Lo hanno fatto nell’interesse della collettività prima di tutto, da cittadini onesti quali sono».
«Questi cacciatori meriterebbero associazioni di riferimento diverse, con gruppi dirigenti meno attaccati ai loro interessi e capaci di elaborare un progetto comune di rinnovamento. Non è cosi purtroppo. C’è chi pur di difendere la propria bottega, a suo tempo autorevole, lavora per distruggere il percorso unitario del mondo venatorio intrapreso con forza in toscana con la CCT. Non ci riusciranno, sono destinati all’oblio e le fandonie che raccontano non meritano nemmeno una risata di scherno».
«Al nostro in bocca al lupo per l’apertura uniamo la nostra ferma volontà nel perseguire la costruzione della Casa comune dei Cacciatori, premessa indispensabile per promuovere la caccia del futuro. Le polemiche non ci interessano, forti del consenso che dovunque l’Arct ha conseguito in soli tre mesi di lavoro. A quelle migliaia di cacciatori diciamo grazie e siamo riconoscenti per la fiducia che ci hanno accordato». Conclude Arct.