FIRENZE – “La polvere bianca, silicea, sollevata da venti provenienti da nord-ovest che nel pomeriggio del 14 luglio scorso è stata segnalata e sulla quale è stato fatto un sopralluogo, è compatibile con i valori delle concentrazioni di soglia di contaminazione dei siti destinati a verde pubblico. Il fenomeno in Laguna è noto da tempo ed è costante dal 1995, ossia da quando sono stati condotti accertamenti analitici, finalizzati all’indistinta caratterizzazione chimica dei rifiuti e dei suoli”. Lo ha dichiarato l’assessore all’Ambiente della Regione Toscana, Federica Fratoni, rispondendo a un’interrogazione presentata dal gruppo Sì-Toscana a sinistra in Consiglio regionale, in merito alla nube biancastra formatasi sopra l’area ex Sitoco di Orbetello.
Stando a quanto riferito dall’assessore, anche se la qualità dei residui silicei è rimasta “pressoché costante fino ad oggi”, occorre “ridurre, al minimo tecnicamente possibile, la dispersione delle polveri, anche avvalendosi delle migliori pratiche disponibili”.
Fratoni ha inoltre informato che il 17 luglio il Comune di Orbetello ha richiesto ad Arpat (l’Agenzia regionale per la protezione ambientale) di effettuare campionamenti e analisi del terreno superficiale. Tali accertamenti sono stati effettuati il 28 luglio e hanno riguardato tutto il sito, privato e pubblico, con prelievo delle sabbie silicee.
L’assessore ha poi spiegato che il Sin (Sito di interesse nazionale) è di competenza del ministero dell’Ambiente ed è “titolare dei procedimenti di messa in sicurezza e bonifica”. Citando la visita della commissione parlamentare d’inchiesta del 14 febbraio scorso nella parte industriale di proprietà privata, Fratoni ha ricordato come sia emersa la “sostanziale assenza di novità dell’iter di bonifica”, rispetto a quanto comunicato dalla società proprietaria dell’area ex Sitoco (Laguna Azzurra) lo scorso 5 aprile. “Nel corso del sopralluogo – ha detto ancora Fratoni – è stata verificata la presenza a terra di lastre di eternit divelte da eventi meteorologici eccezionali”. Dalla relazione fornita da Laguna Azzurra sulle fibre di amianto disperse risultava, ha detto l’assessore, “l’assenza di concentrazioni in fibre quantificabili”.
Sugli interventi nella parte privata dell’area che risultano ad oggi eseguiti, Fratoni ha informato che è stato eseguito un “parziale barrieramento fisico dell’area, come messa in sicurezza di emergenza”. “È stata inoltre predisposta una variante al progetto definitivo di bonifica e una ulteriore caratterizzazione dei materiali presenti”. Per quanto riguarda le aree di competenza pubblica, l’assessore ha riferito che il ministero ha chiesto alla Regione la stipula di un nuovo accordo di programma per “definire le attività, i progetti di bonifica e le competenze per le aree a terra e per la Laguna”. Tale accordo, intervenendo su aree di competenza pubblica e parte di competenza privata, è “attualmente in corso di definizione”, ha assicurato Fratoni.
Il capogruppo Sì-Toscana a sinistra, Tommaso Fattori, si è dichiarato parzialmente soddisfatto. Le risposte date dall’assessore sulla nube sopra l’area, sono state giudicate “esaustive”. In merito a quanto affermato sulla bonifica del Sin, definita anche nel testo dell’interrogazione “priorità assoluta” e “necessaria per sanare una ferita al territorio e ai suoi abitanti ormai aperta da decenni”, il consigliere si è detto “assolutamente non soddisfatto”. (f.cio)