GROSSETO – Sta per cominciare la nuova era dei pagamenti elettronici obbligatori. E anche in Maremma è necessario prepararsi a fare i conti con la novità. Sì, perché un provvedimento allo studio del governo potrebbe obbligare commercianti, artigiani e professionisti ad accettare pagamenti con bancomat o carta di credito per transazioni con importi superiori ai 5 euro. E da settembre, per chi si rifiuterà di far strisciare la carta, potrebbero scattare multe da 30 euro per ogni pagamento elettronico rifiutato.
Una novità che pure in Maremma riguarda tante micro e piccole imprese. Con i vantaggi e gli svantaggi del caso. Tra questi ultimi c’è senza dubbio il costo: installare un Pos comporta una spesa fino a 150 euro, più le commissioni imposte dalle banche (da 25 a 60 euro, in base al modello), i canoni delle linee telefoniche e i materiali (la carta). Senza contare la burocrazia. A questo proposito, in attesa di conoscere se e quando il provvedimento del governo diventerà operativo, i vertici di Confartigianato Imprese Grosseto hanno le idee chiare.
«Ovviamente – premette il segretario generale Mauro Ciani – ogni resistenza alle forme di pagamento elettronico è anacronistica. Anche introdurre l’obbligo del Pos per transazioni oltre certi importi fa parte di un processo di evoluzione che non è possibile, né giusto, fermare. In sé non è un male. Il pagamento con bancomat e carte di credito, in generale, dovrebbe essere favorito, ma è anche vero che nessuna impresa può essere obbligata a sostenere costi di commissione salati come quelli imposti attualmente dalle banche». Obbligo sì, ma non per tutti. «Il Pos è uno strumento utile – spiega ancora Mauro Ciani – ma potrebbe allungare i tempi di pagamento e comportare una iper-burocratizzazione per attività come i bar oppure, ad esempio, i panifici che emettono in media scontrini da 60 centesimi. Dunque diciamo sì, ma solo per i pagamenti più elevati e con un abbassamento delle commissioni».
E per gli artigiani ci sono difficoltà in più. «Idraulici, elettricisti, falegnami, antennisti e manutentori, con i loro dipendenti e collaboratori, lavorano perlopiù a domicilio del committente: questo comporta che ciascun dipendente e collaboratore dovrà essere dotato di un Pos. E non solo: tutte le aziende che lavorano esclusivamente per altre aziende, oppure per la Pubblica amministrazione, saranno obbligate a sostenere costi del tutto inutili. Ad esempio i commercianti all’ingrosso, le imprese tessili che lavorano in subfornitura, le imprese di pulizia, gli autotrasportatori». Una riforma, dunque, che andrà a toccare gli interessi di tante categorie di micro, piccole e medie imprese. Intanto, in media, negli ultimi cinque anni sono stati attivati ogni giorno 400 nuovi Pos.