FIRENZE – «Data la sua conformazione la provincia di Grosseto è da sempre una delle più colpite dagli incendi ed è questo che a nostro avviso andrebbe combattuto». Massimo Marconcini, coordinatore regionale funzione pubblica Cgil dei Vigili del fuoco interviene sul tema del presidio antincendio di Marina di Grosseto.
«Abbiamo appreso del vivace dibattito che si sta tenendo nella provincia di Grosseto avente come materia l’antincendio boschivo e ci preme puntualizzare la situazione attuale dei lavoratori del Corpo Nazionale – prosegue la Cgil -. Purtroppo non possiamo non notare che la battaglia politica sta mietendo come vittima illustre la prevenzione e la lotta attiva agli incendi boschivi. Quando le forze politiche cercano le responsabilità nella parte avversa lo sconfitto è sempre il cittadino e, permettetemi di aggiungerci, anche i Vigili del Fuoco».
«La legge quadro 353 del 2000 conferisce le competenze di prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi alla Regione ed in particolare citiamo l’art. 7 comma 3: “Le regioni programmano la lotta attiva ai sensi dell’articolo 3, commi 1 e 3, lettera h), e assicurano il coordinamento delle proprie strutture antincendio con quelle statali istituendo e gestendo con una operatività di tipo continuativo nei periodi a rischio di incendio boschivo le sale operative unificate permanenti (SOUP), avvalendosi, oltre che delle proprie strutture e dei propri mezzi aerei di supporto all’attività delle squadre a terra”».
«Ebbene in questi accordi di programma l’unico presidio antincendio previsto negli ultimi anni è stato quello dell’Isola del Giglio e la scelta non è casuale – precisa Marconcini -. L’isola è sprovvista di una sede istituzionale dei Vigili del Fuoco e quindi non era possibili attivarli se non tramite convenzione. Nel resto del territorio Toscano in nome del risparmio si è deciso di utilizzare i Vigili del Fuoco dislocati nel territorio per il Soccorso Tecnico Urgente come forza nella lotta agl’incendi di bosco senza prevederli nell’accordo di programma che la legge 353 prevede. L’isola d’Elba disponendo di un presidio VVF fisso non era compresa nella convenzione della Regione Toscana con i Vigili del Fuoco; infatti l’attuale presidio antincendio è a carico dei Comuni dell’Isola nonostante non ne abbiano la competenza».
«I fatti sopraccitati ed il caldo e la siccità di quest’anno (fatto non straordinario) hanno avuto come risultato che i Vigili del Fuoco hanno di fatto soccorso la Regione sottoponendo il personale dislocato sul territorio per la gestione ordinaria del soccorso (che, per precisione, durante il periodo estivo a causa dell’afflusso di turisti aumenta come intensità) a massacranti carichi di lavoro per delle competenze legislative non proprie del Corpo. Chiaro che la scelta della Regione di valorizzare ed investire nella flotta aerea è stata di notevole efficacia nel primo approccio all’emergenza ma se a questo non segue un’adeguato lavoro a terra il rischio di vanificare questa scelta è forte. In più il rischio elevato dovuto alla diminuzione della copertura del Soccorso ordinario potrebbe portare a scenari inquietanti che solo la fatalità non ha fatto accadere. E’ altrettanto ovvio che i Comuni devono agevolare la Regione per fornire la logistica necessaria alla dislocazione degli eventuali presidi».
«Non sappiamo se la Regione Toscana, a causa dell’emergenza, era pronta ad investire in un eventuale presidio a Marina di Grosseto certo è che la diatriba politica fra enti locali è inaccettabile ed irrispettosa nei riguardi di tutte quelle persone (Vigili del Fuoco e non) che lottano tutti i giorni contro questa piaga. Lotta che la cittadinanza maremmana come ben sapete ci ha riconosciuto perché ci ha visto con i propri occhi». Conclude.