GROSSETO – Chi veramente specula e guadagna sui migranti è la destra. E più è estrema e più ci guadagna. La verità è che chi, da sempre, trova la sua ragione di esistenza e sopravvivenza politica rimestando nelle paure dei cittadini non ha nessun interesse a risolvere i problemi, ma solo a farli deflagrare». A parlare è Luca Alcamo, coordinatore provinciale di Articolo Uno Mdp.
«Non sorprende quindi che personaggetti politici aderenti a CasaPound, Movimento per la sovranità (di cosa non si sa), Lega Nord e Fratelli d’Italia si schierino contro l’adozione di uno strumento come lo Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) che consentirebbe di governare il problema. Prima che qualcuno mi risponda “Non siamo razzisti” lo dico io: non è razzismo (che, per carità, non è che vi manchi), è sciacallaggio politico. Se la questione dei migranti venisse risolta gli epigoni di Salvini, i fan della Meloni e i fascisti del nuovo millennio sparirebbero dagli orizzonti della politica nello stesso modo nel quale si disperde il cattivo odore quando si dà aria ad una stanza chiusa».
«Quello che invece potrebbe sorprendere è un sindaco che si dice civico e che fa di tutto per apparire come l’unico indiscusso protagonista della politica grossetana ma che rinuncia alla possibilità di gestire direttamente un fenomeno di incredibile importanza come l’immigrazione. Con gli Sprar, infatti, è il comune a governare il fenomeno che peraltro verrebbe anche fortemente limitato nei numeri, in quanto con l’adesione alla rete Sprar la Prefettura non ha più possibilità di istituire sul territorio i centri di accoglienza straordinari (Cas). Inoltre l’adesione al sistema Sprar garantisce al Comune finanziamenti certi e servizi di supporto e accompagnamento, compresa la formazione degli operatori».
«Perché il sindaco si rifiuta di occuparsene in prima persona? A questo punto le opzioni sono solo due: o il sindaco è ormai completamente ostaggio della sua stessa maggioranza (che non potrebbe più organizzare carnevalate davanti alla Prefettura) o ritiene, non senza ragioni, di non essere in grado di prendersi sulle spalle un peso così grande preferendo quindi scaricare ogni responsabilità sulla prefetta. Perché, quando non fai nulla, la colpa è sempre degli altri: la Regione matrigna, lo Stato cattivo, le precedenti amministrazioni, il destino cinico e baro. Però, quando scegli di partecipare alle elezioni e ti capita di vincerle, devi tener conto del fatto che poi la gente si aspetta che tu faccia il sindaco».