CASTIGLIONE – “Pur amando, potrei dire fisicamente, le terre di Toscana, non ho di Castiglione della Pescaia esperienza se non per fugaci passaggi di raccordo per itinerari lavorativi. La immagino per lo più, con vagheggiamenti letterari che rievocano la di un tempo “villeggiatura”. Lieta di poter scoprirne ora l’accoglienza con la sua vivacità artistica e culturale”.
Chiedendole se conosce Castiglione della Pescaia, Anna Maria Barbera, nota al grande pubblico per la tenera quanto provocatoria forza di Sconsy (Zelig), pronuncia questa frase.
Venerdì 28 luglio, alle 21.30, salirà sul palco in Piazza Orto del Lilli con “Metti Una Sera Sconsy” , spettacolo ad ingresso gratuito, che fa parte del cartellone degli eventi estivi organizzati dall’Amministrazione comunale della cittadina balneare.
Per Anna Maria Barbera l’estate è sinonimo di?
“É una stagione che meriterebbe abbandono alla pienezza che la stessa natura esprime ed offre; ma per dirla con Sconsy “la vasta cazzistica che ci seguisce” sciupa quel senso di libertà e, a parte i privilegiati, credo per molti si traduca più in una fatica che in quel meraviglioso ristoro di cui il corpo e l’animo vorrebbero giovarsi”.
Documentandomi su di lei ho letto che spesso si presenta come una vap, che sta per?
“Vap sta per Very Arrabatting Person con tutte le difficoltà che il vivere comporta; la notorietà non autorizza certo a sentirsi “important person” semmai responsabilizza nel restituire al pubblico che ti esprime affetto o stima, il senso del proprio servizio, col sentimento e la ragione che lo animano”.
Che spettacolo presenterà a Castiglione della pescaia?
“Con “Metti Una Sera Sconsy” l’intento é appunto darsi appuntamento per ritrovare una sera il piacere di una liberante risata come di una più intima riflessione perché no; capire dov’é “stu gusto pieno della vita” come promette la pubblicità, ma no amaro, averlo. Ribadire l’importanza del proprio mondo interiore e quanta bellezza nel wonderful world che ancora ci ospita, sempre che persistendo col nostro “ego” -sistema, non diventi wonderfù. La vita é l’arte dell’incontro dice il poeta e auspicando lo sia il nostro, vi aspetto sotto il cielo stellato di Castiglione della Pescaia, accompagnata dai miei musicisti il LeoRaverajazztrio. Dunque alla musica le sue suggestioni e ai “poster” la sentenza”.
Si ricorda la prima volta che ha capito che sarebbe diventata attrice?
“É una consapevolezza che avevo da bambina vedevo i film in bianco e nero (La rosa tatuata, L’angelo azzurro, Sangue e arena per citarne qualcuno), ed ero attratta dall’intensità fatale che in essi percepivo. La mia forza interpretativa, curioso a dirsi, é drammatica. Se n’era accorto l’amato e indimenticato Maestro Vittorio Gassman – Elettra! tuonò, quando mi vide fra i tanti giovani accorsi da tutta Italia per l’ambita borsa di studio della storica Bottega teatrale proprio qui in quel di Firenze, dove Il geniale Giorgio Albertazzi mi accolse con: “Sei nata per fare l’attrice”. Dunque confido nel loro lungimirante pronostico e in registi meno distratti. ….Sono stata spiegata?”.
Lei crede nella fedeltà?
“Nel mio codice di comportamento cerco di non tradire mai una fiducia e dunque sarebbe coerente, prima di disattendere le premesse e promesse in un rapporto, capire se la fedeltà a se stessi corrisponde alle aspettative dell’altro; credo questo già orienti per una direzione adulta o adultera”.
Anna Maria Barbera come vede i giovani di oggi?
“Ripercorrendo per nascita la mia visione dagli anni 60 a oggi, emerge che i nostri giovani non abbiano attraversato passioni epocali, come la musica o l’impegno politico e sociale delle generazioni precedenti; li vedo in difficoltà su un presente che non incoraggia né sembra garantire un futuro. Non del tutto consapevoli del potenziale di cui dispongono dato dalle risorse di un’età straordinaria”.
E Sconsy cosa pensa delle nuove generazioni?
“Così Sconsy in rappresentanza non di tutta ma di una gioventù, ammira la figlia Whitney che “si é lauriata con centodieciellódio” (l’odio perché non trova lavoro giacché più che la meritocrazia vale la merito Cara Zia e per zia non intendo né la tua né la mia. Il merito ripaga in una società evoluta ma purtroppo e tristemente, ancora accade che chi ha merito la paghi. L’importante quanto doloroso recente anniversario di un 19 luglio del ’92, docet. Memoria che fa la nostra dolente storia, ma saprà cambiarla?), e disapprova il figlio Carmelo nella cui orbita mentale gravitano solo ormoni, e per questo lei chiama teneramente “mon petit cazzòn” vedendolo pensare giusto a “li-popp” del ballo e delle ragazze, convinto che le Bermuda si trovino nel borsone della piscina e giammai nell’oceano Atlantico, a meno di non averle perdute durante un tuffo. Candidamente ignorante e senza ambizioni se non forse quando vagheggia di andarsene mica di casa macché! Al più nella casa del grande fratello che di grande che ha si chiede Sconsy, far alzare l’auditel abbassando i calzoni ai nostri figli? Emblema di una gioventù non bruciata, ma un po’ spenta sì in quell’ ardore di un’età il cui X-Factor é già in dote, per creatività, vitalità, ideali, sogni che non é certo un talent a dover suggerire o decretare”.
Anna Maria Barbera e Sconsy, cosa sognano?
“I sogni già. Non mancano no, e se Sconsolata ha nostalgia di una vita che ci consòli (così l’ispirazione del personaggio) per quanto riguarda la sua autrice, vissuti e responsabilità, o matura consapevolezza, attentano alla forza visionaria che occorre per nutrirli. Forse oggi, il sogno che li riunisce tutti é giungere alla fine del proprio viaggio sentendo di aver consegnato il proprio senso umano e artistico, sperando lasciare chi si é amato o ne ha fatto parte, fiducioso della vita. Appassionatamente dedito, grato del suo dono e del proprio compito in essa”.