SCARLINO – «La sentenza del Tar non ha affatto confermato la validità dell’impianto di Scarlino, non è entrato nel merito». L’avvocato Roberto Fazzi commenta così la sentenza del Tar in merito a Scarlino Energia. «L’impugnazione non è stata accolta perché i giudici hanno ritenuto che si trattasse di una “discrezionalità tecnica” e quindi tale accertamento dovesse svolgersi in sede civile In altre parole il Tar ha stabilito che nell’esercizio della discrezionalità tecnica l’Amministrazione ha facoltà di scelta, a differenza di quanto accade nel corso degli “accertamenti tecnici” che però si possono effettuare solo in sede civile».
«In pratica, secondo questa teoria si può sindacare solo se per la scelta di quella tecnologia sia stata violata la legge o meno. Ma dire se ci sia una tecnologia migliore non compete il giudice. Questo deve essere fatto in sede civile».
Secondo l’avvocato Fazzi «Il Consiglio di Stato volendo può ribaltare questa sentenza è dire che c’è spazio per fare questi accertamenti. In compenso il Tar ha affermato come ci sia la necessità di un’indagine epidemiologica seria e approfondita per chiarire l’aumento delle malattie tumorali tra la popolazione; nella sentenza si legge infatti “l’Impianto potrà funzionare solo ove si riesca ad escludere, quantomeno in termini di ragionevole probabilità, che abbia un ruolo nella verificazione dell’aumento di patologie tumorali”. Ha inoltre disposto l’impermebializzazioen del Canale Solmine perché non ha escluso la percolazione, così che non ci siano inquinanti alla foce e nel male».
Poi Fazzi sottolinea: «Se anche il Consiglio Stato dovesse aderire all’interpretazione del Tar, sarà ancora più importante che i comuni entrino nella nostra class action, perché in quella sede, invece, certi accertamenti tecnici, potranno essere fatti».