GROSSETO – “Con che criterio viene fatta l’organizzazione nella Asl Toscana Sud-Est? Se lo chiedono i sindacati, se lo chiede Forza Italia a livello regionale, ce lo chiediamo anche noi da Grosseto”. A porsi questo interrogativo è Sandro Marrini, coordinatore provinciale di Forza Italia.
“Proprio il capoluogo maremmano e l’intera provincia restano purtroppo coinvolti nelle scelte scellerate del governo di centrosinistra toscano, cui si è rivolto il coordinatore regionale di Forza Italia Stefano Mugnai -aggiunge Marrini – anche vicepresidente della Commissione sanità in Consiglio regionale, che ancora una volta si batte per garantire gli interessi dei cittadini e della categoria che opera nel settore sanitario e che non viene tutelata da chi dovrebbe. Toccherebbe al presidente della Regione Toscana fare tutto questo e invece, assieme ai vertici dell’azienda sanitaria, Enrico Rossi continua a far andare su tutte le furie i lavoratori e di conseguenza a creare disagi ai cittadini.
Ci uniamo quindi al ragionamento di Mugnai, contenuto in un’interrogazione: anche noi, a un anno dalla formalizzazione di questo nuovo assetto, vorremmo sapere «quali siano i criteri di ristrutturazione e del modello organizzativo dell’Emergenza sanitaria territoriale (Est) per le due Centrali operative di Arezzo e di Grosseto-Siena e per il sistema di trasporto sanitario secondario». Non ci risultano migliorie, ma tanti disagi. Non solo: vorremmo anche sapere «qual è il modello organizzativo di riferimento che includa anche Pronto soccorso e Medicine di urgenza nella rete ospedaliera e se siano state impartite direttive regionali sulla riorganizzazione del sistema dell’Emergenza-urgenza».
Ci lasciano perplessi anche la scarsa concertazione con le organizzazione sindacali, la decisione di tagliare 36 medici proprio dell’Emergenza-urgenza e la mancanza di novità sulla stabilizzazione del personale precario del 118. E le prime risposte che arrivano dai vertici Asl attraverso la stampa, volte a rassicurare gli animi, non sono certo sufficienti: si continuano ad annunciare misure drastiche che destabilizzano una situazione già in equilibrio precario. Inoltre, sono i fatti a parlare. Ci auguriamo che la risposta della Regione Toscana sia più soddisfacente e si inizi a ripensare una riforma sanitaria che fin qui si è dimostrata impraticabile e deleteria”.