GROSSETO – Le misure sino ad ora adottate dal governo su terreni e fabbricati rurali hanno, almeno in parte, dimostrato consapevolezza della strategicità del settore primario e del fatto che gli immobili siano il principale strumento di produzione per gli agricoltori. E’ stato riconosciuto infatti il ruolo dell’agricoltura italiana, ma soprattutto quello dei Coltivatori Diretti e Imprenditori Agricoli Professionali (IAP) che vivono e lavorano nei campi e contribuiscono in misura determinante alla salvaguardia e gestione del territorio a beneficio dell’intera collettività. “Visto che i comuni hanno dei margini di manovra nel disciplinare nuovi tributi – afferma Andrea Renna, direttore di Coldiretti Grosseto – abbiamo chiesto al Comune di Capalbio una particolare attenzione nei meccanismi di imposizione e quantificazione della Tassa Rifiuti nei confronti delle aziende agricole ed in particolar modo quelle esercitanti l’attività complementare agrituristica”.
Le attività agrituristiche, regolarmente autorizzate e gestite da coltivatori diretti iscritti ai fini previdenziali negli elenchi INPS, ovvero da IAP sono caratterizzate da un rapporto di complementarità rispetto all’attività di coltivazione del fondo, di silvicoltura e di allevamento di animali (che devono rimanere principali), e pertanto sono considerate attività agricole a tutti gli effetti e ad esse dovrebbero essere applicate le tariffe previste per l’attività agricola.
“In particolare – continua Renna – abbiamo chiesto all’Amministrazione che nell’applicazione della TARI, alle aziende agrituristiche non sia applicata, per equiparazione, la tariffa delle attività alberghiere in quanto ripetiamo, ai sensi della vigente normativa statale e regionale, l’attività agrituristica è a tutti gli effetti un’attività agricola. Inoltre, nell’attività di agriturismo, che si può concretizzare in alloggio, campeggio, ristorazione, servizi ricreativi e culturali, non può essere applicabile una singola tariffa. Né si può assimilare l’agriturismo, ad albergo o a ristorante, rispetto al quale c’è una presenza media di ospiti percentualmente inferiore e fortemente circoscritta alla stagionalità. Abbiamo chiesto anche che da parte del comune di Capalbio vengano adottate delle misure impositive di propria competenza e venga fatto tutto il possibile per non penalizzare ulteriormente il settore, in una situazione economica di crisi, penalizzata dal forte calo della domanda. Siamo certi che anche in questa occasione come in altri momenti il Sindaco e la Giunta saranno sensibili per quanto potranno a queste argomentazioni”.