GROSSETO – I numeri riportati da uno studio condotto da Confartigianato sono impietosi: dal 2016 a oggi, infatti, il numero di scadenze cui devono adempiere ogni anno le piccole imprese artigiane è aumentato fino a toccare quota 89 e in più una piccola azienda può essere soggetta fino a 111 controlli da parte di diversi istituti, agenzie o enti pubblici per quanto riguarda il potere ispettivo dello Stato e delle strutture periferiche nei confronti delle piccole e medie imprese. In pratica, un controllo ogni tre giorni.
L’area più soggetta a controlli è quella dell’ambiente e della sicurezza nei luoghi di lavoro (56 da 10 enti e istituti diversi), poi il fisco (26 controlli da 6 agenzie e enti) e i contratti (21 da 4 istituti e agenzie). «In questa situazione, che purtroppo viviamo anche in Maremma – dice Mauro Ciani, segretario generale di Confartigianato Imprese Grosseto – non stupisce che tanti imprenditori decidano di gettare la spugna. La burocrazia fiscale e amministrativa, infatti, è una delle prime cause a indurre i piccoli imprenditori a chiudere le aziende, soffocate da norme farraginose e poco chiare. Molti dei controlli hanno matrice tributaria, anche quando non sono dichiarati come tali: è chiaro che con una burocrazia così pressante si corre il rischio, soprattutto per i piccoli imprenditori, di non essere mai perfettamente a norma. E in questo modo si rende la vita impossibile a chi fa impresa tra mille sacrifici, soffocando la parte sana della nostra economia».
Serve una svolta. «Bisogna cambiare registro e anche in fretta – dice ancora Ciani – perché la doppia stretta, quella dei controlli e quella degli oneri impositivi, produce un impatto medio di circa 7mila euro l’anno per ogni piccola impresa. E la burocrazia e le tasse si sommano a un quadro congiunturale tutt’altro che favorevole, nel quale tutti i giorni ci troviamo a fare i conti anche in Maremma». Il rischio chiusura non è solo una minaccia, ma una realtà. Lo confermano i numeri delle imprese artigiane in provincia di Grosseto. Perché in Maremma la flessione continua: nel 2016 nella nostra provincia si è registrato un valore negativo pari a -0,4% delle imprese iscritte negli uffici camerali e il fattore è ancor più preoccupante se si considera che si tratta della quinta variazione annua consecutiva.
In calo soprattutto le imprese artigiane nel settore delle costruzioni (-2,6%) e del manifatturiero (-1,2%). Più in generale, comunque, al 30 marzo 2017 si rileva a Grosseto una piccola crescita (+25 unità) delle sedi d’impresa presenti nel registro della Camera di commercio rispetto al primo trimestre dell’anno precedente. Ma è un numero che non può certo attenuare l’allarme per l’opprimente burocrazia che soffoca le imprese maremmane.