GROSSETO – Nella parrocchia intitolata a Madre Teresa di Calcutta, nel quartiere Cittadella di Grosseto, si è costituito il comitato parrocchiale per l’erigenda nuova chiesa con le relative opere pastorali.
La costituzione formale è avvenuta il 30 maggio, mentre nei giorni scorsi il comitato ha incontrato il vescovo Rodolfo, assieme all’amministratore parrocchiale don Marjan Gjini, che fin dal suo arrivo in parrocchia ha lavorato per la nascita del comitato stesso, convinto – insieme agli operatori pastorali – dell’importanza che tutta la comunità sia sempre più partecipe e consapevole del dono grande che è la realizzazione di una nuova chiesa, casa tra le case degli uomini, laddove si vive, si soffre, si spera, si gioisce, si fatica, si vive.
Il comitato è formato da Renato Algeri, Giancarlo Birelli, Domenico Gioia, Antonio Goffredo, Graziella Guerrini, Giovanna Medas, Antonio Muller, Laura Pecorini, Angelo Pettrone, Massimo Polizzi, Carmelo Recupero, Rino Sarcoli e Roberto Scarpato.
“Il comitato – spiegano dalla parrocchia – avrà il compito, in rappresentanza di tutta la comunità, di essere la voce di un popolo che attende con speranza e gioia la sua nuova chiesa, già ben visibile in via Stati Uniti d’America”.
“Stiamo guardando con speranza – aggiungono dal comitato – a tutti gli sviluppi della nostra chiesa e delle opere parrocchiali e siamo pronti a collaborare per organizzare tutte le fasi che poi porteranno alla consacrazione della stessa, da parte del Vescovo, a santa Teresa di Calcutta”. Un evento atteso non solo dalla parrocchia della Cittadella, ma dalla Diocesi nel suo insieme, perché la costruzione di una nuova chiesa è sempre motivo di gioia e un dono.
Quella della Beata Madre Teresa di Calcutta è la decima parrocchia della città di Grosseto (zona pastorale urbana) e la 50esima della Diocesi. La prima pietra del complesso parrocchiale fu posta dal vescovo Franco Agostinelli il 4 settembre 2005. Il 5 settembre 2016, in occasione della canonizzazione di Madre Teresa in piazza san Pietro, papa Francesco ha benedetto la “pietra della fede”, consegnata ad ogni parrocchia della Diocesi nell’Anno della Fede in occasione del pellegrinaggio nel luogo in cui sono conservati i resti di quella che si presume essere la primitiva cattedrale di Roselle.
Ora la pietra è stata incastonata all’interno della nuova chiesa. Il primo corpo di fabbrica è stato costruito nel giro di poco tempo: è la sala polifunzionale che fino ad oggi viene utilizzata anche come aula liturgica. I lavori della nuova chiesa e delle opere parrocchiali sono iniziati a febbraio 2016. Progettista dell’intero complesso è l’architetta grossetana Stefania Ritti, che si è avvalsa di uno staff di professionisti composto da Alberto Roccatelli, Gilberto Barzagli e Stefano Sgherri. Il Vescovo si serve dell’ufficio diocesano per l’edilizia di culto composto dal vicario generale don Desiderio Gianfelici, dall’ingegnere Ernesto Fiorini, dall’Economo don Alfio Bambagioni e si avvale anche dei consulenti Avisiano Pellegrini e Fiorenzo Tuccio. I lavori sono stati affidati all’Ati Fidia e Massai.
Il costo dell’intervento è coperto per il 75% dalla Conferenza Episcopale Italiana attraverso i fondi dell’8 per mille della nuova edilizia di culto (organismo della Cei per sostenere le diocesi nel fornire le comunità di luoghi di culto), mentre il restante 25% è a carico della Diocesi di Grosseto
La futura chiesa parrocchiale è stata progettata come sopraelevata rispetto piano terra, così da sovrastare l’intera area e risultare visibile. Il tetto è orientato verso est, che indica Cristo sole che sorge. Ha una forma spiovente e nel suo punto massimo tocca i 12 metri. I primi 4 metri di altezza dell’edificio sacro saranno in laterizio rivestito in pietra dorata di Santa Fiora, mentre la parte superiore sarà intonacata. Il tetto in lamellare ricoperto di rame. Sul lato di sinistra, rispetto all’ingresso, sorge il campanile, alto 22 metri.
Accanto alla chiesa, sul fianco sinistro, sorgeranno la canonica e le aule per l’attività pastorale. L’area è concepita come un quadrilatero, con 4 corpi di fabbrica collegati tra loro da un unico tetto e da camminamenti. La canonica e le sale parrocchiali affacciano tutte in un chiostro a cielo aperto.