GROSSETO – Giornata di inferno in Maremma dove ieri sono andati in fumo più di duecento ettari tra boschi, sterpaglie e campi coltivati a cereali.Giornata difficile e lunghissima che si è conclusa solo a tarda notte quando a Porrona, nel Comune di Cinigiano i vigili del fuoco sono intervenuti per l’incendio di una pressa per la lavorazione delle rotoballe. Una vera emergenza che ha interessato diversi comuni della provincia. L’incendio più esteso è stato quello di Aratrice a confine tra i territori di Civitella Paganico e Roccastrada. Qui sono bruciati dai 150 ai 200 ettari e alcune case sono state minacciate dalle fiamme.
L’altra zona critica è stata a Marina di Grosseto dove è tornata a bruciare la pineta. Qui sono stai tre gli ettari andati a fuoco, creando una nuova ferita nel polmone verde più importante della costa grossetana. Una zona che era stata devastata dalle fiamme già altre volte e ferita profondamente nel 2012 con il grande incendio di Marina. Quella volta la distruzione delle fiamme rase al suolo oltre 40 ettari di pineta.
Soprattutto in questo ultimo caso, quello di Marina, non si esclude l’ipotesi che gli incendi possano avere avuto origine dolosa. Nel giro di pochi chilometri infatti sono stati tre gli incendi che contemporaneamente hanno impegnato i vigili del fuoco e i volontari: nella zona di Fiumara, a Casotto Venezia e a Principina terra. Una situazione allarmante perché l’estate è solo alle porte e perché quest’anno le condizioni meteo e la siccità aumentano di molto il rischio incendi.
Per questo è giusto alzare l’attenzione, anche da parte dei cittadini, e vigilare tutti insieme per evitare disastri ambientali come quello di ieri. Per prima cosa bisogna evitare comportamenti sbagliati come quello di gettare sigarette dalle auto o quello di accendere fuochi o barbecue in luoghi a rischio. Allo stesso tempo è utile che tutti i cittadini e i turisti che in questi giorni sono ospiti in provincia di Grosseto segnalino subito a vigili del fuoco e forze dell’ordine situazioni strane e persone sospette.